Lite e insulti tra Sarri e Mancini, la sfida di Coppa Italia di ieri sera, vinta al San Paolo dall’Inter per 2-0, è finita tra le polemiche. Nel finale, proprio dopo il raddoppio di Ljajic, Mancini ha protestato per il recupero e Sarri, come ha raccontato lo stesso allenatore nerazzurro ai microfoni della Rai, lo avrebbe insultato dandogli del “finocchio” e del “frocio”. “Ha 60 anni e si deve solo vergognare – ha aggiunto Mancini -. E’ un razzista e non può stare nel mondo del calcio”.

La vicenda ha fatto riemergere un episodio del passato di Sarri che proprio al “Franco Ossola” di Varese, nella stagione 2013-2014, si rese protagonista in negativo. L’allora allenatore dell’Empoli, in Serie B, incassò una sconfitta di misura, 1-0 gol di Oduamadi, da parte del Varese di Sottili, tecnico che era appena tornato sulla panchina dopo Gautieri, e in campo mandò a quel paese di tifosi di casa rivolgendo loro il dito medio. Non solo, in sala stampa pronunciò anche una frase omofoba dichiarando:“il calcio non è un gioco per gli omosessuali”. A oltre due anni di distanza sembra non aver perso l’abitudine…

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