Vicenza è la quarta città del Veneto per numero di abitanti. E’ soprannominata “la città del Palladio”, dal nome dell’architetto che nel Rinascimento ha realizzato molte costruzioni che hanno fatto di Vicenza uno dei Patrimoni UNESCO dell’Umanità. Probabile che alle origini i veneti chiamassero l’abitato Berga, nome ricordato nel primo teatro romano. Il termine Vicenza potrebbe risalire al latino vincens (vincente). La città oggi ospita alcuni dei più rilevanti centri industriali ed economici d’Italia. Importante il settore metalmeccanico, tessile e orafo. Quest’ultimo raggiunge oltre un terzo del totale delle esportazioni nazionali di oreficeria; Vicenza è infatti considerata capitale italiana della lavorazione dell’oro.

La città si estende per circa 80 km², tra la parte nord dei Colli Berici e la parte orientale dei Lessini. Il territorio vicentino comprende non solo il nucleo urbano, sviluppatosi nel corso del Novecento, ma anche le zone di campagna in periferia e la zona di Monte Berico, che domina la città dall’alto. Lo stemma del Comune è costituito da uno scudo rosso, con sovrapposta una croce argento o bianca, in alto c’è la corona patriziale veneta. Appese al nastro azzurro dei rami di quercia e di alloro e sotto lo scudo vi sono due medaglie d’oro conferite alla città nel 1866 e nel 1995.

La squadra di pallavolo femminile della città è l’Obiettivo Risarcimento Volley, fondata nel 2014 dopo la separazione dal Volley Towers. Eredita dal club Breganze lo staff societario e tecnico, gran parte della rosa e anche la possibilità di disputare la Serie A2. Nella stagione 2014/15 gioca il suo primo campionato: dopo il secondo posto in regular season, vince i play-off IFC_VICENZA_Bigolipromozione. Nella stagione 2015/16 debutta nella massima divisione italiana. Ad accompagnare sempre fedelmente la squadra bianco-blu è il lupo vicentino, mascotte della società.
Tipici della zona sono i “bigoli”, tipo di pasta ruvida che per questo riesce a trattenere il condimento, scura o chiara a seconda del tipo di farina utilizzato. Si preparano con sughi tradizionali, ragù d’oca o di anatra.

 

Simona Romaniello