Davvero tanti i temi che ci lascia la vittoria di ieri sera con il (quasi) buzzer-beater di Varanauskas. Iniziamo dal positivo, cioè dalla qualificazione agli ottavi dell’Openjobmetis, legittimata in serata. Non è arrivato il successo di 5 punti che si auspicava, ma la gran partita di Minsk contro Gussing (ora fuori dai giochi) ha anche semplificato il discorso: ora Varese andrà in Austria per giocarsi il primo posto contro una squadra che non ha più obiettivi. L’Openjobmetis potrebbe vincere il girone anche perdendo, ma a patto che l’Aek perda di 6 punti a Minsk. Comunque, vuol dire che le chance di giocare gli ottavi da testa di serie sono abbastanza alte: arrivare primi è fondamentale, dato che si ottiene il fattore campo. E dato che l’avversaria della prima classificata del girone V sarà il Gaziantep (la squadra di Stone), sarebbe doppiamente importante. In ogni caso, Varese ha appuntato sulla propria agenda le partite che arriveranno del 17 e 24 febbraio e quella, eventuale, del 2 marzo, che comporranno gli ottavi di finale. Altri tre impegni che si aggiungono in un momento cruciale della stagione. Moretti lo ha ribadito ieri: Varese è felice di onorare questa Coppa, ma ha ripercussioni sulle energie psicofisiche che poi non si possono riversare in campionato. Il coach biancorosso ha parlato di quattro punti persi per l’impegno europeo, discorso molto interessante. Soprattutto se si pensa che dopo la partita di ieri, che ha costretto Varese a battagliare fino all’ultimo, domenica Davies e compagni affronteranno la sfida-salvezza contro Pesaro. Molto probabilmente ci sarà Wayns: ieri ci sono stati momenti di apprensione per le condizioni del playmaker americano, che ha dato forfait poco prima della palla a due. Niente infortuni, solo una fortissima emicrania per Wayns che non è passata durante il giorno e che non gli ha permesso di giocare. Ma non dovrebbe essere un problema serio: oggi l’Openjobmetis riposa e già domani, il play, si dovrebbe allenare per essere al suo posto nella delicata trasferta di Pesaro. Anche Campani sarà della partita, dopo aver giocato quasi 8 minuti ieri sera quasi “testando” il campo dopo l’infortunio che l’ha costretto a rimanere fuori quasi per quattro settimane. Cavaliero, invece, rientrerà con tutta probabilità attorno a metà febbraio. 

Continua allora l’emergenza nel reparto esterni, come ha evidenziato la partita contro l’Aek. Dove mancava appunto anche Wayns, senza il quale l’attacco ha latitato non poco. Poteva essere la serata di Galloway, almeno dal punto di vista offensivo, ma l’ex Tortona non ha risposto presente: in più di 25 minuti solo due punti (con un terribile 0/4 dal campo) con 2 palle perse. E il pubblico non l’ha sostenuto: è già qualche settimana che il PalaWhirlpool è stufo dell’americano e ieri è stato evidente per tutti. Addirittura la curva ha esposto uno striscione con scritto “Galloway Game Over”, accompagnato da sonorissimi fischi. È chiaro che ormai non esistono più le condizioni ambientali per trattenerlo, anche se dal punto di vista numerico fa comodo, anche perché la sua situazione potrebbe condizionare in peggio anche i compagni. Omegna lo vuole ancora: bisogna approfittare. C’è però da dire che la strada per il sostituto è veramente in salita. Era stato sondato Telfair, nome non nuovo, ex NBA e Cina fermo però da dodici mesi. Nonostante potesse essere una specie di doppione di Wayns, era il migliore fra i free agent, e così gli è stata fatta pervenire un’offerta fino alla fine della stagione. Offerta che però Telfair ha rifiutato, ritenendola inadeguata per un giocatore del suo livello che “normalmente” prende 50mila dollari al mese. L’americano aveva anche detto no a Torino qualche tempo fa per lo stesso motivo e adesso rimarrà senza squadra. Ora però la dirigenza deve venirne a capo: un giocatore nuovo serve. Anche perché sono ormai mesi che si invoca questo nuovo innesto: adesso è il momento giusto.

Luca Mastrorilli