Ormai è diventato uno degli argomenti più chiacchierati in città. Il Basket Ignis Varese – società nata ieri – si occuperà di settore giovanile, e mette sul piatto della bilancia nomi importantissimi per chi mastica pallacanestro: Fabio Tedeschi, Fabio Colombo, Dodo Rusconi, Aldo Ossola e Giovanni Ponti, solo per citarne qualcuno. Il Basket Ignis si pone come il terzo polo della Città Giardino a livello giovanile, dopo la Robur et Fides e la Pallacanestro Varese.

E da queste due società filtra solo collaborazione e curiosità: nessuna antipatia o risentimento per avere aumentato la “concorrenza”. “E’ così, – ci dice Giovanni Todisco, responsabile del settore giovanile della Robur – onestamente io non vedo nessuno sgarbo. La Robur rappresenta una realtà talmente importante nel tessuto cittadino che credo che non possiamo avere ripercussioni. Abbiamo strutture e staff tecnico molto collaudati, per cui non abbiamo nessun timore ad entrare in concorrenza”. Certo, qualcosa comunque cambierà: “Voglio dire, la creazione di un terzo polo aumenterà la voglia di metterci in gioco e dare il meglio di noi stessi per fare in modo che i ragazzi continuino con noi. Siamo sicuri che continueremo a lavorare con serenità. Non c’è stato ancora nessun dialogo, ma questo è un progetto intrigante. Ci sono professionisti affermati che avranno l’intenzione di fare le cose per bene: può essere solo uno stimolo”. In ogni caso, la Robur andrà avanti per la sua strada: “Non ci sentiamo minacciati – conclude Todisco -, guardiamo con curiosità la faccenda. Noi continueremo col nostro percorso e la nostra struttura consolidata, cercando di apportare sempre le giuste modifiche: lavoriamo per questo”.

Passando all’altra campana, la situazione e le reazioni in Pallacanestro Varese sono simili. “Io penso che sia una cosa che fa bene al basket. Noi come Pallacanestro Varese – spiega Max Ferraiuolo, coordinatore del settore giovanile biancorosso – abbiamo come idea di tornare ad investire molto sui giovani, e fa piacere che si risvegli un discorso del genere anche da altre parti. È la strada giusta per dare futuro al basket in città. Una sana concorrenza come il Basket Ignis non può che spingerci a lavorare ancora meglio e fare le cose con maggiore impegno. La società poi ha nomi importanti e avrà anch’essa una grande importanza”. Una peculiarità del Basket Ignis sarà l’assenza di una tassa d’iscrizione: si giocherà gratuitamente. “Hanno alle spalle – continua Ferraiuolo – chi li può finanziare in toto, e ci sta. Il nostro settore giovanile non ce lo permette, ci sono costi elevatissimi. Ben venga che loro abbiano fatto questa scelta, permetterà a più gente di avvicinarsi”. In ogni caso, neppure la Pallacanestro Varese si sente insidiata: “Assolutamente no, ma deve essere uno stimolo per fare meglio, e poi fa capire l’importanza del settore giovanile”.

Un’importanza che ha ben colto Aldo Ossola, colonna della “vecchia” Ignis ed ora uno dei responsabili del progetto. A lui abbiamo raccontato delle reazioni di Todisco e Ferraiuolo alla nascita della nuova società. “Mi fa molto piacere – ha detto – che a Varese ci siano tre realtà di questo tipo che possono convivere tranquillamente. Anche perché noi puntiamo solo sul settore giovanile e non abbiamo squadre maggiori. Né abbiamo intenzione di averne, almeno per il momento”. Ossola non si è stupito del fatto che i suoi “colleghi” abbiano accolto con favore la nascita della Basket Ignis Varese: “Non penso che ci saranno problemi per nessuno dei due, o meglio, dei tre. Non è che siamo concorrenti a livello commerciale: sono realtà che possono coesistere. Soprattutto a Varese, dove la pallacanestro – oltre ad essere il primo sport – è nata molti anni fa ed è rimasta ad alto livello. Anche se la squadra maggiore non sta andando molto bene…”.

Luca Mastrorilli