Francesco Gazo, nato a Varese il 29 febbraio 1992 (quest’anno riuscirà a festeggiare il suo compleanno!), è tornato a vestire la maglia del Varese dopo 6 anni. Con i biancorossi ha fatto tutta la trafila delle giovanili poi, dopo aver giocato negli Allievi, è stato ceduto all’Albinoleffe. Circa 75 presenze tra i professionisti con la maglia dei bergamaschi, della Pro Vercelli e del Prato.

La scorsa stagione eri in Lega Pro proprio con l’Albinoleffe, poi di colpo un salto di due categorie indietro a soli 23 anni.

«Ho sempre sognato di poter vestire la maglia della prima squadra biancorossa. Ti confesso che accettare di scendere di categoria non è stato facile però… Ti racconto. Quando questa estate mi hanno chiamato e sono venuto a parlare con i dirigenti ci ho messo 30 secondi a capire che qui sarebbe stato come nel professionismo e ho detto: la categoria non conta, conta la maglia, l’organizzazione e il gruppo».

Dopo l’infortunio, che Gazo stiamo vedendo in campo?

«Un Gazo in ripresa, che lavora ogni giorno per tornare al 100%. La squadra mi ha aspettato, i tifosi sostenuto, sono in debito con tutti, devo dimostrare quanto posso dare veramente».

gazoA proposito di dimostrare, questo Varese ha dimostrato di essere di una categoria superiore, una categoria cha ha già in tasca. Cosa manca per poter essere protagonisti anche in Serie D la prossima stagione?
«Penso veramente poco. La forza di ogni squadra vincente è il gruppo e noi siamo un grande gruppo. Se la società riesce a tenerlo intatto metà del lavoro è fatto. Ovviamente qualcosa dovrà cambiare, qualcuno arriverà e qualcun altro se ne andrà, ma lo zoccolo duro della squadra deve restare e allora saremo sicuramente protagonisti anche nella categoria superiore».

Se ti dico Francesco cosa ti viene in mente?
«Luoni, un grande amico. La scorsa stagione a Bergamo abbiamo abitato insieme per un paiuo di mesi durante il ritiro. Poi lui se n’è andato ma non ci siamo persi di vista. Anche lo scorso giugno, prima di parlare con il Varese, per un mesetto ci siamo andati ad allenare insieme. Andavamo a correre sulla pista ciclabile alla Schiranna e poi in palestra per potenziarci un po’. Il primo contatto con i biancorossi lo abbiamo fatto praticamente insieme e sono veramente felice di poter vivere questa esaltante esperienza con lui».

Se ti dico Claudia invece?
«Sicuramente penso alla mia ragazza con cui da tre anni sto vivendo una bellissima storia. Lei è di Marchirolo e studia a Milano Interior Designer all’Università. Mi viene in mente anche mia cugina che ho presentato a Francesco e che ora è diventata la sua fidanzata».

Francesco-Francesco e Claudia-Claudia. Quando uscite inseme come fate?

«E’ un bel casino… (ride ndr)».

Il futuro di Gazo?

«Ovvio che vorrei tornare nel mondo del profesionismo. Il calcio è la mia vita e la mia più grossa passione. Fino ad ora ho avuto la fortuna di poterne fare anche un lavoro e non voglio lascarmi scappare questa opportunità. Ho già pronta la ricetta: a brevissimo in Lega Pro con la maglia del Varese. Poi iniziamo a divertirci».

Michele Marocco