![Lumezzane pro patria playout 2](https://varesesport.com/wp-content/uploads/2016/02/lumezzane-pro-patria-playout-2.jpg)
In tema di sventure e dintorni, quella che negli ultimi 20 anni il Lumezzane ha rappresentato per la Pro Patria è una vera e propria nemesi.
Tanti incroci (25 per la precisione), bilancio più o meno pari (9 successi biancoblu contro gli 8 bresciani), ma, quando contava davvero, hanno sempre vinto loro. Come nei playoff del ’96 (prima appendice post stagionale in Serie C della storia tigrotta) o, più recentemente, nei playout dell’anno passato (nelle foto). Una sconfitta all’andata e una al ritorno per certificare una retrocessione sul campo poi scongiurata solo dalla riammissione sul filo di lana. Un doppio confronto avvelenato dallo scandalo scommesse, esploso proprio in quei giorni e innesco di un piccante botta e risposta tra l’allora tecnico bustocco Marcello Montanari (“Non siamo dei venduti. I venduti c’erano prima”) e la società valgobbina che rimbalzò le insinuazioni con una minaccia di querela (“Nessun nostro tesserato si è mai permesso di assumere alcun atteggiamento irriguardoso nei confronti degli avversari e la nostra buona condotta è certificata dalla totale assenza di richiami da parte dei quattro arbitri”). Insomma, arsenico e vecchi dispetti. Come da consolidata tradizione dei confronti tra i due club.
Rispetto a quel maggio per stomaci fortissimi, le cose sono cambiate il giusto. La Pro Patria è a caccia di una salvezza ancora più complicata e il Lumezzane…idem. Tanto che in settimana la panchina rossoblu ha fatto conoscenza con il terzo inquilino stagionale. Dopo D’Astoli e Nicolato, è scoccata l’ora di Antonio Filippini, gemello di Emanuele e protagonista della prima esperienza professionistica dopo un lustro trascorso nei settori giovanili del bresciano.
Ipotizzare l’undici che sabato sarà di scena allo “Speroni” (ore 15), è un azzardo che è consigliabile evitare. Quindi limitiamoci, per familiarità, a snocciolare la squadra che ha perso 3-1 in casa con il Renate nell’ultimo turno di campionato (quinta sconfitta nelle ultime sei gare). Difesa a 4 e centrocampo a rombo con Furlan tra i pali; l’ex Vigor Lamezia Rapisarda, il veterano Belotti, Marco Baldan e il sassarese Russu in difesa (con in panca l’ex di giornata Devis Nossa); Jacopo Mantovani, il 34enne francese Genevier e l’ex Ischia Isolaverde Calamai in mediana; l’ecuadoriano Varas dietro alle due punte Sarao e Sergio Cruz. Quest’ultimo è però squalificato e lascerà spazio a Bacio Terracino o Valotti. Ma siamo alle aste, s’intende, e il cambio di guida tecnica potrebbe ribaltare la formazione come un calzino.
All’andata (il 10 ottobre) finì 2-1 per i bresciani con reti di Montini, Barbuti su rigore e Varas, discutibilissima direzione arbitrale di Guarino di Caltanissetta e conseguente sfogo post partita di Fulvio Collovati. Una tirata civile (secondo lo stile dell’eroe di Spagna 82), ma senza mandarle a dire: “Adesso basta! Non credo nei complotti ma voglio rispetto”. Insomma, arsenico e vecchi dispetti. Come da consolidata tradizione.
Giovanni Castiglioni