ferriPer digerire la 16^ sconfitta stagionale servirebbe una confezione di Maalox ma, in mancanza, converrà farsene una ragione. Quello che, purtroppo, non riesce a Michele Ferri, la cui analisi fa pendant con la faccia scura: “Rigore dubbio? Possiamo riguardare mille volte la moviola. La realtà è che non serve a niente. Purtroppo c’è tanto rammarico e la sensazione che spesso ci facciamo i gol da soli. La prestazione è stata buona ma è inutile piangerci addosso”. Parole da capitano che tracciano un giudizio che sa tanto di sentenza.

Sull’altro fronte Filippini è comprensibilmente su di giri: “Ho vissuto la gara con molta intensità. Ero eccitato. Abbiamo rischiato solo sulle palle inattive. Sapevamo che loro attaccavano in maniera disordinata ma abbiamo sbagliato spesso il primo passaggio per ripulire il gioco”. Secondo il neo tecnico rossoblu la parte emotiva è stata decisiva per risolvere la partita: “Avevamo bisogno di sbloccarci. Ci siamo riusciti”. Sui rigori la posizione è discutibile: “O c’erano tutti e due o non c’era nessuno dei due”. Opinione singolare. Che registriamo come tale.
Sarao si siede sul lettino dello psicanalista: “Il mio gol? Sabato l’avrei sbagliato. In settimana qualcosa è cambiato”.

La presenza dell’attaccante bresciano consente a Pala di sottolineare le caratteristiche di un giocatore che manca (e non è una novità) nella rosa biancoblu. L’esplorazione del match è lapidaria: “Bella prestazione non premiata dal risultato. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi se non alcuni errori come in occasione del loro primo gol. Sul rigore non mi pronuncio perché non l’ho ancora rivisto”.
Rassegnati?No, non molliamo anche se queste sono mazzate morali”. Infine un passo indietro alla frase sibillina della vigilia (“Non faccio più il parafulmine”) interpretata come sintomo di scollamento con la società: “Avete colto male. Come tante altre volte. Basterebbe chiedere per chiarirsi”. Derubrichiamo la faccenda a sassolino nella scarpa. In attesa di sviluppi.

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Giovanni Castiglioni