Dopodomani è il giorno di gara-2 fra Varese e Gaziantep, ma per una volta non vogliamo parlare solo di sport. La città dove giocherà l’Openjobmetis non è come tutte le altre. Dista circa 80 chilometri dalla Siria dilaniata dalla guerra civile e a 100 da Kobane, altra città nell’occhio del ciclone. Gaziantep è praticamente l’ultima città europea prima di giungere in Medio Oriente, nonché la metropoli turca più a sud. Come possiamo solo immaginare, non è facile vivere di fianco ad un paese dilaniato dalla guerra civile, soprattutto se si rischia di venire risucchiati. Proprio quello che sta accadendo alla Turchia, soprattutto a quella “di confine”.
Questo è il quinto anno di guerra civile in Siria, e le persone di Gaziantep sono comprensibilmente preoccupate. Così come lo sono – o erano? – i giocatori stranieri del Royal Hali, che sembrava si dovessero preparare ad un esodo di massa per fuggire da questi luoghi. Gaziantep è una delle città chiave della zona, uno snodo strategico per le persone e i beni (armi soprattutto) che devono valicare il confine per raggiungere l’ISIS. Infatti c’è una grande comunicazione fra Gaziantep e Aleppo, una città siriana sotto il controllo dell’ISIS stesso. Addirittura, il volo da Istanbul a Gaziantep è conosciuto come “Jihad Express”. E sempre Gaziantep ha un soprannome abbastanza sinistro: “ISIS International”, in riferimento al fatto che è una base del gruppo armato che lì recluta uomini dalle altre nazioni portandole poi attraverso il confine. Si stima che l’anno scorso a cavallo di gennaio e marzo siano stati reclutati circa 3000 combattenti stranieri che poi si sono uniti all’ISIS passando da Gaziantep. Tutti i giornalisti concordano nel dire che l’ISIS sta conducendo operazioni di questo tipo in Turchia con il tacito assenso del governo turco, ma questo è un tasto piuttosto dolente. Di contro, l’intelligence americana ed europea ha molte basi a Gaziantep, così da controllare la situazione più da vicino. È una situazione comprensibilmente delicata, anche se la Turchia è una democrazia stabile e fa parte della NATO.
Un’altra conseguenza della guerra in Siria è che nelle zone di confine come Gaziantep arrivano migliaia di profughi: dal 2011 ne sono giunti più di 2 milioni. E nella città di Gaziantep sono circa 500mila, e – a sentire la popolazione locale – vivono integrandosi senza far rumore. La pallacanestro regala quotidianamente momenti di evasione a queste persone, donando loro un piccolo grande sogno: di vivere una vita quasi normale. Forse, per un giorno non sarà solo sport.

lu.mastro.