Nel cast degli organizzatori della prima edizione del Giro di Padania  c'è anche chi ha appena appeso la bicicletta al chiodo dopo sedici anni da protagonista nel ciclismo professionistico. Si tratta di Dario Andriotto, bustocco doc, un atleta che ha nel suo palmares anche il titolo di Campione del Mondo nella cronosquadre del 1994 ed il tricolore della cronometro individuale del 1997: “Ho accolto con entusiasmo l'invito degli organizzatori della Monviso – Venezia e della Binda, sarà come ritornare in gruppo, anche se su un'autovettura“.
L'ex professionista di Busto Arsizio ha visionato le tappe del Giro di Padania: “E' un percorso completo che darà la possibilità a chi vorrà attaccare di mettersi in luce. La prima frazione, con il collaudato arrivo di Laigueglia, penso potrà già scremare il gruppo e proporre all'arrivo una  volata di un gruppo ristretto. La tappa per le ruote veloci è quella con arrivo a Vigevano, ritengo che le formazioni con i velocisti non si lasceranno sfuggire questa occasione. Mi piace molto il finale della terza tappa a Salsomaggiore. Conosco bene lo strappo del Poggetto e la successiva discesa, un finale adatto ai colpi di mano. La penultima tappa con l'arrivo a San Valentino di Brentonico è naturalmente quella che darà il volto definitivo alla classifica, un finale veramente impegnativo. La frazione finale si presenta aperta a diverse soluzioni, anche una volata di gruppo“.
E, infine, un commento su questa nuova gara, posizionata in un periodo molto interessante: “Questa breve corsa a tappe sarà sicuramente utile per coloro che vogliono rifinire la preparazione per il Campionato del Mondo, ma darà la possibilità ai corridori completi che hanno le giuste motivazioni di potere puntare al successo finale. E' una gara adatta a corridori come Stefano Garzelli“.  

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