Gözde Y?lmaz è la prima giocatrice turca nella storia a vestire la maglia della Unendo Yamamay Busto Arsizio. Altissima (ben 194 cm), Gözde è nata il 9 settembre 1991 ad Ankara ed è approdata a Busto Arsizio in estate in prestito dall’Eczacibasi Istanbul con cui nella passata stagione ha vinto la Champions League proprio contro la UYBA. Attualmente sta recuperando da un brutto infortunio alla caviglia che la costringe fuori da qualche settimana.

Yilmaz schiaccia vs Piacenza by medauCiao Gözde, come stai? Come va la caviglia?
“Sto bene, grazie, e la mia caviglia migliora giorno dopo giorno. È un periodo doloroso in quanto ogni giorno faccio terapia per due volte in modo da uscire da questo infortunio il più presto possibile”.

Se ritorni con la mente indietro nel tempo, quale è il tuo primo ricordo qui in Italia?
“Sono arrivata ad ottobre e la prima cosa che mi ricordo è Elena che mi ha accolto a Malpensa. Sono arrivata nel pomeriggio e sono andata subito agli allenamenti. Conosco Mencarelli da quando ero più giovane per via della Nazionale e avevo già incontrato inoltre Marco Musso perché è il vice allenatore della Repubblica Ceca. A Busto ho trovato un ambiente sereno, amichevole e mi sono subito detta tra me e me: “Ok, sono appena arrivata, sono nuova e devo cercare di adattarmi al più presto”.

Te la immaginavi così l’Italia?
“Avevo già visitato l’Italia in passato, ma trascorrerci una vacanza e viverci sono due cose totalmente differenti. All’inizio è stato molto difficile stare lontana da parenti e amici, qui ero sola e tutto per me era una novità. Ho vissuto ad Istanbul e rispetto a Busto ci sono moltissime differenze”.

C’è molta diversità tra il campionato italiano e quello turco?
“Sì, è totalmente diverso: nel campionato turco ci sono al massimo 4/5 top team che hanno una intensità di gioco molto elevata e i match tra queste squadre sono belli da vedere; nelle altre partite, al contrario, è molto facile capire chi vincerà. Qui, invece, le squadre sono molto vicine le une alle altre, ci sono tante giocatrici brave e perciò ogni weekend giochi partite complicate. Personalmente considero il vostro campionato utile per migliorarsi perché ogni fine settimana è una vera sfida”.

Eczacibasi-Busto_Yilmaz vs Lyubushkina getsportmedia by cucchettiHai vinto molto in Turchia, ma quale è stato il successo più bello?
“Lo scorso anno quando abbiamo vinto in finale contro la UYBA (in foto a lato di Fabio Cucchetti, GetSportMedia). È stata la mia prima finale di Champions e ho giocato molto bene”.

Qui in Italia è stato più difficile abituarsi all’italiano o all’allenatore e alle nuove compagne?
“Per quanto riguarda le mie compagne, siamo una squadra giovane e ognuna di noi ha da imparare e insegnare alle altre; non mi sta antipatica proprio nessuna. Mencarelli è un coach diverso rispetto a quelli che ho avuto prima: è molto calmo, non urla tanto ed è davvero un gran allenatore, anche se all’inizio il suo inglese era poco comprensibile e Marco Musso ci faceva da traduttore. Quindi la cosa più difficile è imparare l’italiano, specialmente per la sua  grammatica, anche se sto studiando con una brava insegnante che ora è diventata pure mia amica. Sto migliorando costantemente”.

Cosa pensi della stagione della UYBA quest’anno?
“Abbiamo avuto difficoltà all’inizio e non abbiamo cominciato il campionato così come volevamo, ma quella allestita è una squadra totalmente nuova e ognuna si è dovuta adattare ad una realtà diversa. Sapevamo che dovevamo avere pazienza, ma, ora che siamo entrati nell’ultima parte della stagione, credo che dobbiamo fare di più rispetto a quello che stiamo mostrando in campo e vogliamo chiudere l’annata nella maniera migliore possibile. Penso che ve lo meritiate”.

Yilmaz in nero by medauCosa pensi degli italiani e soprattutto dei tifosi di Busto?
“Gli italiani sono molto simpatici, ma la cosa che trovo strana e non mi aspettavo è che tutto qui avviene con molta calma: quando sono al ristorante ed ordino qualcosa il piatto arriva mezz’ora dopo, stessa cosa per il conto; ho avuto esperienze di questo tipo un po’ in tutti i posti in cui sono stata in Italia. Per quanto riguarda i tifosi, è inutile dirvi che non ho mai vissuto un tifo così intenso; in Turchia abbiamo dei fan che ci seguono all’Eczacibasi, ma non c’è paragone rispetto alla grossa carica che date voi. Quando capita di entrare in campo magari con poche motivazioni è impossibile non cercare di dare il massimo pensando “cavolo, loro stanno cantando per noi”. È una spinta incredibile”.

Come mai la pallavolo è così tanto seguita in Turchia rispetto all’Italia?
“No, non è tanto seguita: il calcio è il primo sport, poi viene il basket. L’interesse per la pallavolo è cresciuto negli ultimi 10 anni specialmente dopo gli Europei nel 2003;  ma per me non è ancora sufficiente in quanto, in base ai budget messi a disposizione per alcune squadre, il seguito, la pubblicità e il marketing non sono ancora all’altezza”.

Secondo te perché molte giocatrici italiane vengono in Turchia? È solo un discorso economico?
“Penso che i soldi siano una conseguenza; in Turchia sicuramente i budget sono i più elevati rispetto agli altri paesi europei, ma abbiamo anche grandi allenatori, palazzetti e opportunità di giocare ad alti livelli. Essere giovane e poter giocare con pallavoliste di grande esperienza come ad esempio ho fatto io con Maja Poljak è un grosso vantaggio per la propria carriera”.

Yilmaz in rosso by medauCosa ti manca di più della Turchia e cosa invece ti piace di più dell’Italia, oltre al cibo?
“Mi mancano tanto la mia famiglia e gli amici. Vivo ad Istanbul ormai da 10 anni e i miei amici e le mie migliori compagne sono tutti lì, ma sono nata ad Ankara. In Italia, oltre al cibo, mi piace tantissimo la vostra cultura, mi piacere leggere la vostra storia e visitare le vostre città. Anche la Turchia ha storia ma non siamo in grado di valorizzarla così tanto. Inoltre, amo guidare qui perché in Italia c’è molto rispetto delle regole; se provate a guidare ad Istanbul è un delirio. Dopo la partita contro Bergamo ero in macchina con Enzo e, appena prima di imboccare l’autostrada, lui mi disse che avremmo trovato traffico; saremo stati in coda forse 10 minuti, ma io quello non lo considero minimamente traffico; ad Istanbul capita spesso di stare in colonna anche per due ore”.

Come vedi il tuo futuro dopo l’infortunio? Ti dovrai operare?
“Fortunatamente non mi dovrò operare, ma si tratta di un infortunio molto difficile da superare. Cerco di fare il massimo per tornare il più presto possibile, ma questo è un periodo doloroso e anche noioso: è brutto stare rinchiusa in casa, andare all’allenamento e vedere le altre allenarsi. Non so per quanto tempo ne avrò ancora ma miglioro ogni giorno; mi manca giocare con la mia squadra anche perché siamo alla fine della stagione”.

Dicono che tu sia dolcissima di carattere. Vuol dire che se mi avvicino troppo mi sale la glicemia?
“Davvero? Dimmi chi dice queste cose – sorride -. Grazie comunque. La gente qui mi piace molto e se tu sei gentile con me io contraccambio. Cerco di essere il più carina possibile con tutti, ma c’è anche un altro lato di Gozy”.

Già da inizio campionato si vociferava che l’ambiente qui a Busto ti sia piaciuto molto e che vorresti restare anche il prossimo anno: è vero?
“Chi l’ha detto?! In ogni squadra in cui ho giocato c’è sempre stato qualcuno/a che non mi andava a genio, con cui non volevo parlare; invece qui mi sono tutti simpatici, dalla dirigenza alle ragazze, all’allenatore, ai fans, alla gente ed è davvero un ambiente speciale. È la prima esperienza fuori dalla mia patria e, a parte il primo mese di difficoltà, sono riuscita a integrarmi e mi trovo benissimo. Ad ora non so dirti se giocherò qui anche l’anno prossimo, ma non mi dispiacerebbe affatto”.

Yilmaz vs montichiari by medauSecondo te chi vincerà la prossima Champions?
“Il Fenerbache è un’ottima squadra quest’anno e ha giocatrici validissime; il Vakifbank è un’altra ottima formazione che ha un mix di veterane e giovani ed è allenata da Guidetti. Secondo me sono queste compagini le due favorite, ma, se devo sceglierne solo una, secondo me ha più chance il Fenerbache”.

Chi vincerà questo campionato?
“Questa cosa è davvero più complicata da prevedere. Lo scorso anno pensavo vincesse un’altra squadra e invece ha avuto la meglio Casalmaggiore. Quest’anno ci sono molte squadre valide, il livello è più equilibrato e quindi mi viene difficile fare un’ipotesi. Dipenderà molto dalle motivazioni”.

Nella passata stagione hai fatto una buonissima prova contro la UYBA nella finale di Champions League a Stettino. Hai mai temuto di perdere quella partita?
“Il giorno prima giocammo la semifinale contro il Vakif e fu una gara molto dura. In tutte le precedenti sfide non avevamo mai battuto la squadra di Guidetti, ma quel giorno fu diverso: eravamo serene, giocavamo divertendoci, ci siamo godute ogni momento e siamo riuscite finalmente a batterle. Questa motivazione ci ha portato alla finale molto sicure di noi stesse e non ho mai avuto la sensazione che avremmo perso”.

Secondo te chi è o è stata la giocatrice di volley più forte in Turchia?
“Ti dico Esra Gumu?, la mia ex capitana. È una grande leader con ottime qualità e mi ha insegnato moltissimo. La adoro”.

Manuel Prearo e Michela Guarino
(foto Salvatore Medau)