L’hashtag non ha bisogno di commenti: #viaNittieCollovatidallaPro. La terribile stagione sul campo e le continue fibrillazioni sul fronte societario hanno portato la tifoseria biancoblu a vergare un  durissimo comunicato congiunto a firma Pro Patria Club, Il Tigrotto e Ultras Pro Patria 1919.
Emiliano NittiLa situazione attuale della Pro Patria impone alla tifoseria una seria presa di posizione nei confronti di quelli che riteniamo siano i colpevoli e i responsabili del disastro sportivo/societario e del conseguente danno di immagine che sta subendo la Pro Patria. Per questo motivo, a partire dalla partita di sabato 5 marzo contro il Bassano si terranno manifestazioni di civile protesta nei confronti del presidente e del suo entourage. Si ribadisce inoltre il PIENO SOSTEGNO nei confronti di chi ha dimostrato piena passione nei confronti della Pro Patria a differenza di chi ha provato che non si è campioni nella vita per diritti acquisiti sul campo Invitiamo inoltre i responsabili tecnici ad utilizzare i ragazzi di proprietà della Pro Patria, tutelando così i patrimoni della società”.

Insomma, non si fanno prigionieri. Un sostegno non esplicito (ma chiarissimo) verso una svolta che veda in Patrizia Testa il punto di riferimento societario. A scapito di chi attualmente detiene il 70% delle quote. E ce n’è anche per la guida tecnica accusata di non valorizzare adeguatamente il vivaio tigrotto. Tira una gran brutta aria allo “Speroni” e gli applausi del post 0-5 con la FeralpiSalò (era il 19 settembre) sono davero un ricordo sbiaditissimo.
Il dado è tratto. Il Rubicone è varcato. Indietro non si torna.

Giovanni Castiglioni