#voliamoconlefarfalle: questo il titolo sottoforma di hashtag dato alla serata di ieri sera, una serata speciale ma genuina, tenutasi presso il teatro San Carlo dell’oratorio Santa Maria del Cerro di Cassano Magnago. Attori protagonisti? Innanzitutto l’Avis di Cassano Magnago, rappresentato dal presidente Elena Mapelli e da alcuni volontari/organizzatori dell’evento (tra cui Marco Garbin, ideatore e realizzatore della kermesse), ma anche i tre Csi del comune, ovvero S. Carlo, S. Pietro e S. Giulio, oltre che gli ospiti d’onore, ovvero le farfalle dell’Unendo Yamamay Busto Arsizio.
Ad aprire la serata, però, ci ha pensato Massimo Cavallin di Avis, lanciando un video che ricordasse l’esperienza della Volley Tim Cup 2015 vissuta dalle giocatrici del Csi San Carlo, giusto un anno fa, quando volarono a Rimini per disputare, ai piedi delle loro beniamine, la fase finale di quella che fu un’esperienza unica. Rigorosamente in divisa rossoblù, sono così salite sul palco per l’omaggio del pubblico. Il seguente rullo di tamburi, introdotto dalla conduttrice Valentina Bigai, ha richiamato tutti sugli attenti e dato il là allo scrosciante applauso riservato alle sei farfalle biancorosse: Celeste Pome, Valeria Papa, Giulia Angelina, Silvia Fondriest, Caterina Cialfi e Giulia Pisani.
Il lungo dibattito della prima parte ha fatto sì che, oltre la più canonica delle presentazioni, le ragazze di serie A raccontassero cenni di “vita da atleta”, fatta di sacrifici fin da giovanissime, di un’alimentazione sana ed equilibrata, di legami familiari ed amichevoli che talvolta si intrecciano sul taraflex e oltre, fondamentali per condividere momenti belli e meno belli di una carriera. “Sono uscita di casa giovanissima”, afferma Angelina, “Frequento il volley da piccola perché mia mamma, allenatrice, non sapeva con chi lasciarmi a casa”, le fa eco Fondriest, “Era tutto un gioco fino a qualche anno fa, poi è diventata una vera passione”, sottolinea Pisani, “Pensate che io volevo giocare a calcio”, chiosa ridendo Cialfi. Papa, invece, ha avuto la fortuna di giocare a lungo nella sua terra trentina, mentre Poma, respira pallavolo da quando ha 6 anni. Proprio il libero aggiunge: “E’ una vita di sacrifici, inutile nasconderlo, le rinunce sono tante, ma anche le soddisfazioni, perciò io dico fate i sacrifici, verrete ripagate, sarete felici”. Spazio poi al pubblico e alle sue curiosità, che hanno messo l’accento sulla simpatia e sulla freschezza di sei sportive che sono anche, e soprattutto, studentesse universitarie, perché il futuro va anche oltre la palla a spicchi. Poma psicologa, Papa giornalista sportiva, Pisani telecronista, Fondriest insegnante, Angelina esperta in lingue e Cialfi chirurgo: ve le immaginereste mai in questi panni? Eppure, sono proprio i sogni delle atlete della di coach Mencarelli. Tra una battuta e l’altra, la rivelazione di qualche piccolo “rito scaramantico” (Papa: “Prima di uscire di casa tocco sempre il cappello dello gnomo che mi ha regalato mia mamma, ma fino a questo momento non lo sapeva nessuno” ndr), ed un paio di incoraggiamenti (Pisani: “Si gioca come ci si allena”, Fondriest: “Abbiate sempre il coraggio di accettare la situazione, qualunque essa sia” ndr), si è chiusa la prima parte dell’evento. A prendere parola sono state, poi, Elena Mapelli e poi Sonia Marantelli, responsabile giovane Avis. Mapelli: “Abbiamo fortemente voluto questa serata per evidenziare una volta in più la nostra volontà di avvicinarci ai giovani, un concetto che anche grazie alle ragazze della pallavolo di Busto Arsizio trova rafforzo, loro stesse sono state più volte portatrici di messaggi positivi marchiati Avis”. Marantelli: “I valori comuni fra Yama e Avis sono la freschezza, la purezza, caratteristiche imprescindibili per ottenere risultati: oggi si contano 1milione e 500mila donatori, ma non saranno mai abbastanza; noi diamo per scontato tante cose, ma la salute è un privilegio, donare è una fortuna, non sottovalutate quest’opportunità che date a voi stessi e agli altri”.
Tra autografi e foto di rito, anche un mazzo di fiori per Pisani e le sue compagne, che in perfetto stile Unendo Yamamay hanno condotto una serata allegra, semplice ma allo stesso tempo ricca di valori e speranza. Quella speranza che non dovrebbe mai far capolino nell’essere umano e che trova una sintonia perfetta anche, soprattutto, quando si parla di Csi, Avis e Unendo Yamamay.

Mariella Lamonica