Scommessa vinta per Pietro Scidurlo, ancora una volta balzato agli onori delle cronache per una sua impresa. Dopo il Cammino di Santiago, il sommese ha percorso con la sua handbike anche l’intera Via Francigena portando a termine con la sola forza delle braccia i 900 chilometri circa che separano Somma Lombardo da Roma.

Scortato da quattro compagni di viaggio (papà Bartolomeo, Giancarlo Cotta Ramusino, Roberto D’Amato e Pino Baldissera) e senza automezzi di supporto, ha pedalato lungo la Penisola e ha fatto una fotografia della situazione attuale del cammino per una persona con esigenze speciali come lui. Scidurlo ha dunque concluso un primo viaggio di ricognizione sulle strade della Via Francigena e in seguito stenderà un rapporto più dettagliato e preciso per chiunque voglia compiere quella stessa via.

Lungo nel 17 tappe ha incontrato e conosciuto tantissime persone che l’hanno incoraggiato in questo suo progetto. Al traguardo, nella Villa Mazzanti, sede di RomaNatura, ad accogliere lui e i tutti viaggiatori, tra gli altri, c’è stata un’ampia delegazione capeggiata dal ministro della Cultura Dario Franceschini, da Stella Bianchi dell’Intergruppo parlamentare Via Francigena, che ha sostenuto e promosso il viaggio di Pietro, e da monsignor Liberio Andreatta, Vicariato di Roma, Opera Romana Pellegrinaggi. Sciduro è stato poi ricevuto in udienza da Papa Francesco e gli è stato consegnato un esemplare della Placchetta del Pellegrino Testimonium della Biblioteca Apostolica Vaticana, riconoscimento destinato dall’XI secolo ai pellegrini che giungevano a Roma.

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