Migliaia di inutili teletrasmissioni calcistiche invadono l’etere, riversando nelle nostre case volti trasfigurati e concetti da barbecue. Non è facile sfuggire a codesti vampiri della telepredica, uomini ovunque affiancati da messaline in parastinchi ed autoreggenti, pronti ad occupare militarmente le menti povere di materia grigia. Spesso, purtroppo, le suddette porcherie da tv spazzatura annoverano come ospiti in studio compagini di bambini dei settori giovanili delle varie società. Un insulto al calcio educativo, un’istigazione al delirio da calcio professionistico. Nella tempesta di idioti da area di rigore, cerchiamo rifugio su sparute isole intonse, zone verdi ancora immuni dall’inquinamento catodico, governate da giornalisti educatori che conoscono i valori dello sport, li diffondono e ne sono, loro stessi, i primi testimoni. Giornalisti d’assalto, sempre sul pezzo, per commentare una manifestazione sportiva giovanile, enfatizzare il lavoro delle società in campo educativo, offrire spazio ad atleti veri e non alle loro fotocopie. Atleti senza barriere. Disabili, normodotati… Basta. Atleti, campioni di vita, testimoni di esperienze sportive. Londra 2012 ne è stata l’apoteosi. Ci perdonino i molti colleghi capaci ai quali va il nostro plauso, ma quando si parla di televisione e sport minore il nostro pensiero corre al marajà delle frequenze Roberto Bebeto Bof, da anni in prima linea per affermare che può esistere un modo diverso di disquisire di sport. Abile conduttore , vera miniera informativa dello sport a 360 gradi, Roberto è l’ideatore, organizzatore e maestro di cerimonie del miglior convegno su Sport e Disabilità mai realizzato in Italia, cresciuto negli anni con numerosi consensi di critica. Il buon Bebeto è abile improvvisatore, re dell’intuizione, un guitto del “carpe diem”, un cobra dell’attimo fatale… Ci troviamo a Genova per uno dei tanti derby calcistici cittadini, beatamente accomodati in tribuna grazie ai biglietti recuperati dal valente telegiornalista, pronti a goderci, da assoluti neutrali, lo spettacolo. Come nei migliori film americani, avanzano nelle nostra direzione due straordinarie esponenti del genere femminile. Accanto a noi due posti vuoti. Impossibile che si siedano li, accade solo nelle fiction. Ed invece le due fate si accomodano. Silenzio assoluto. Prime schermaglie in campo, capiamo che sono tifose genoane. Una delle due si rivolge a Roberto per avere un parere sull’azione, cosi da capire per chi parteggiamo. Con un colpo di genio, il grande Bebeto Bof garantisce che siamo “genoani da sempre”… Ebbene, questa intuizione da fuoriclasse ci avvantaggerà qualche minuto dopo… Gol del Genoa ed abbracci prolungati con le due supertifose…! Persino l’indimenticabile Prof. Franco Scoglio avrebbe apprezzato la tattica messa in campo…

Marco Caccianiga