Una stagione volata via in un battito d’ali; eppure sembra ieri il giorno del raduno, sembra così vicino quell’esordio pazzesco alla Bombonera di Besozzo. E invece siamo già all’epilogo: domenica il Varese chiuderà ufficialmente l’anno in casa contro l’Ardor Lazzate. Un anno strepitoso, fatto di sole gioie che noi di Varese Sport abbiamo raccontato con passione. In questo finale di stagione ci è venuto in mente di metterle insieme in un unico volume, raccontando tutto, ma proprio tutto, di quest’anna clamorosa. Lo abbiamo intitolato La Risalita – Il salto del Varese dall’Eccellenza alla Serie D e presto sarà in distribuzione. Ecco in anteprima il commento finale del tecnico Giuliano Melosi e del suo staff:

GIULIANO MELOSI, allenatore – Un passato da ex come giocatore per il saronnese ex Chievo, Vicenza e Pescara che è tornato in biancorosso come allenatore; l’estate scorsa ha accettato ad occhi chiusi l’incarico di dirigere una squadra che non esisteva ancora. «Come potevo dire di no ad una piazza come questa che con l’Eccellenza non c’entrava nulla e lo ha dimostrato ad ogni singola giornata. Abbiamo riempito tutti gli stadi e tanti avversari hanno deciso di giocare nell’impianto di Solbiate Arno in modo da poter ospitare il nostro numeroso popolo».
Melosi si aspettava «una stagione bella e positiva. Siamo partiti per vincere, ma un campionato del genere non era pronosticabile. Siamo stati tutti bravi, dai ragazzi allo staff, dalla società ai tifosi, compiendo una cavalcata incredibile. Una stagione fantastica, un gruppo meraviglioso. L’emozione più bella l’ho vissuta il giorno della festa, vedere tutta quella gente allo stadio è stato davvero pazzesco. La mia dedica? A mia mamma Maria che non c’è più».

belottiDAVIDE BELOTTI, viceallenatore – Per il vice di Melosi «è stato tutto perfetto. Tra società, staf, giocatori e tifosi si è creato un legame solido che si è subito trasformato in grande entusiasmo. Abbiamo stravinto meritandocelo largamente e la mia dedica va proprio a noi dello staff perché, la squadra era sì forte, ma vincere non è mai scontato. Abbiamo lavorato come fossimo professionisti».

CIRO IMPROTA, preparatore atletico – Allenamenti duri, fatti di corsa e sforzi fisici, quelli diretti da Improta. «Puoi allenarti quanto vuoi, ma se non ci metti il cuore è tutto vano. La vera forza di quest’anno non sono stati gli schemi e i tatticismi, ma il gruppo. Sono fiero di questi ragazzi, partiti favoriti hanno superato ogni pronostico dando l’anima ad ogni partita. Dedico la vittoria alla mia famiglia, a mia moglie Stefania e ai miei figli Gaia e Vittorio».

DIMITRI BIANCHI, preparatore portieri – «Una stagione ricca di soddisfazioni, il risultato finale parla chiaro. Per me è stato un piacere tornare a lavorare con Melosi e Improta dopo qualche anno. I portieri? Ragazzi tutti molto disponibili, impegnati nel lavoro di tutti i giorni e pronti quando son stati chiamati in causa. Bordin ha risposto bene sul campo; occasioni per mettersi in mostra non le ha fallite». Sul campionato commenta: «La partita chiave è stata quella a Legnano; lì ci siamo resi conto di che squadra eravamo. L’emozione più bella l’ho provata il giorno della festa promozione; festeggiare di fronte a tutta quella gente non l’avevo mai provato».

Elisa Cascioli