Aspettando la 26^ sconfitta stagionale che arriverà puntualmente domenica a Meda (al Renate servono 3 punti salvezza e la ONLUS biancoblu provvederà alla donazione), lo 0-3 di ieri con il Mantova amplifica (per quanto possibile) le dimensioni di un fallimento sportivo senza precedenti. Nel 2016 la Pro Patria ha infatti raccolto la miseria di 3 punti in 17 partite mantenendo la porta immacolata una sola volta (con il Pavia). Sul piano offensivo, 7 gol realizzati (3 di Montini), 11 gare senza andare a segno e rete latitante in assoluto da 305’ e in casa da 454’. Numeri che fanno rima con due sole (plausibili) motivazioni: rosa mediocre o (la prendiamo larga) scarsa disponibilità al sacrificio. O (magari) entrambe le cose. Non esiste una terza via. Inutile cercarla.

Tutto questo sarebbe anche (più o meno) sopportabile se, una volta messo alle spalle, lasciasse intravedere un orizzonte di speranza. Ma la tarda primavera e l’estate che ci attendono sono in linea con quelle che le hanno precedute: incerte, mutevoli e fitte di punti interrogativi. Solito pessimismo cosmico? No, meglio mettere le mani avanti onde evitare di doverle mettere poi dietro. Anche a costo di fare le cassandre. Il futuro tigrotto è nelle mani e nella passione di Patrizia Testa che, però, ha anche la responsabilità di trovare compagni di viaggio diversi da quelli che, a breve, abbandonerà. “Alla larga dalla Pro chi vuole solo il bene delle proprie tasche; un abbraccio e una stretta di mano a chi verrà in famiglia con lo stesso spirito che ha fatto partire me e l’amico Nazareno Tiburzi”, si legge oggi sul suo profilo Facebook.

Ricerca (al momento) piuttosto complicata. Anche in virtù della possibilità (remota, sia chiaro) di recuperare in “segreteria” la Lega Pro persa sul campo. Un’eventualità che cambierebbe radicalmente gli scenari. Tecnici ed economici. Quindi, per molti, meglio aspettare. E chi, in queste settimane, è stato avvicinato per gestire la parte sportiva (Abbate, Asmini, ma non solo) ha chiesto garanzie che, allo stato, la Testa può fornire solo per se stessa ma non per chi (eventualmente) subentrerà nel consiglio di amministrazione. Dettaglio non da poco. Sarà meglio non sottovalutarlo.

Giovanni Castiglioni
(foto Saia)