A volte ritornano. A volte, non se ne sono mai andati. La presenza sulle tribune di Meda di Raffaele Ferrara (accompagnato da Mariano Armonia e Giovanni Cusatis) non poteva (e non voleva) passare inosservata. Per tutta una serie di ragioni. Alcune maliziose, altre più strettamente logiche.
Sorvolando sulle prime, resta la sensazione che la visita al “Città di Meda” abbia avuto il valore di un segnale. Impossibile infatti ipotizzare che nel bel mezzo della trattativa che potrebbe portare al Varese l’ex patron biancoblu Pietro Vavassori, il suo uomo di fiducia pensi di assistere all’epilogo della sciagurata stagione della Pro Patria senza dare nell’occhio. E senza suscitare qualche inevitabile domanda. Dietrologia? Può essere. Ma anche la teoria secondo cui la sortita brianzola fosse finalizzata a constatare lo stato di forma dei giocatori giunti a Busto dalla Reggiana, regge sì, ma fino ad un certo punto. Domenica in campo il solo elemento di proprietà del club granata era infatti Marcello Possenti. Possibile che ci si sia scomodati per lui? Possibile sì, probabile no. Quindi?
Quindi proprio nel momento in cui il futuro societario tigrotto sta per essere (ri)scritto, il passato torna a farsi vivo. Con ovvi pruriti da parte di quella frangia (maggioritaria) della tifoseria che aveva visto nel nuovo corso di via Cà Bianca un taglio netto con la gestione precedente. Un sentimento che (legittimo o meno), la nuova geografia del cda biancoblu farà bene a non sottovalutare. Se non altro, in termini di chiarezza.                

Archiviato l’amarcord (ma, ne siamo certi, il tema tornerà ciclicamente d’attualità), resta l’attesa per le novità che a breve ridisegneranno la cabina di regia della società. E l’incontro dell’altro ieri tra il presidente Nitti e Patrizia Testa potrebbe aver sciolto gli ultimi nodi. Come già scritto settimana scorsa, non dovrebbe esserci nessuna rivoluzione. Solo qualche nuovo compagno di viaggio (dopo il ridimensionamento della SportPlus4You) per consentire all’attuale amministratore delegato un percorso meno accidentato di quello appena concluso. A meno di clamorose piste alternative. Che viaggiano sempre sottotraccia. Ma, in questo senso, questa settimana sarà quella decisiva.

Sia come sia, la prossima stagione dovrà (necessariamente) essere quella del rilancio. In quale categoria? La fiducia resta apparentemente alta sulla possibilità di un ripescaggio. La registriamo, senza ulteriori elementi a conforto. E con poca convinzione. Soprattutto sulle tempistiche. Lega Pro o Serie D, servirà comunque un quadro operativo più funzionale di quello attualmente in essere. Magari, in linea con quello (minimalista ma efficace) esibito domenica nel post partita dal Renate. Un presidente che paga, un DG che traccia le strategie, un DS che fa la squadra, un allenatore che allena.
Sembra banale. Ma non lo è per nulla.

Giovanni Castiglioni