Sono momenti di programmazione per la Pallacanestro Varese: dopo la riunione informale di ieri sera del Consorzio è stata tracciata una strada per il futuro biancorosso. Ma sono anche momenti di analisi su quello che è stato, per poter guardare avanti essendo già pronti. È quello che fa Max Ferraiuolo, fondamentale in quest’anno dell’Opennjobmetis come team manager e come general manager negli ultimi mesi: “E’ stata una stagione chiusa positivamente – dice ai canali social biancorossi -, lunga, faticosa e difficile, partita nel peggiore dei modi. Mi ricordo la prima uscita casalinga contro Caserta: fischi sonori del pubblico ci hanno accompagnato all’uscita dal campo”. Poi, però, un forte cambiamento: “Da lì ci sono stati mesi difficili, con elaborazioni, sostituzioni e aggiunte che hanno dato la svolta. Penso a Kangur, Wright, al lavoro degli allenatori. Abbiamo chiuso la coppa con una sconfitta, ma la Fiba Cup ci ha dato energia e ci ha permesso di compattarci anche quando si accavallavano gli impegni”.

Il vero turning point della stagione è stata probabilmente la trasferta di Torino: “Da quella sfida c’è stato un percorso bellissimo con due mesi intensi che hanno portato vittorie che hanno gasato non poco il pubblico. Questo è il buono da cui ripartire con alcune certezze”. Ecco quali: “Innanzitutto – continua – Moretti, uno dei primi allenatori in Italia: è stato capace di gestire una situazione difficile anche dal punto di vista dei rapporti che rischiavano di rendere difficile il lavoro. Poi, la conferma di qualche giocatore: il blocco degli italiani rimarrà, speriamo che resti qualche straniero come Kangur e Wright”.

E come tutti i bilanci, alla fine si guarda il bello e il brutto: “Il momento più brutto è stata la finale di Fiba Cup, dove abbiamo accarezzato il sogno durante la partita per 38 minuti. Contro Chalon siamo stati bravi ad adattarci battendoli sul loro terreno. Francoforte aveva caratteristiche diverse: una partita diversissima che staff e giocatori hanno preparato benissimo. Siamo stati sempre in testa, nell’ultimo minuto e mezzo è arrivata la mazzata”. Dall’altra parte, per cosa sorride il buon Max? “Ci sono stati tanti momenti belli, ma su tutti scelgo la svolta della stagione: la vittoria a Torino. Siamo arrivati lì dopo che con la sconfitta contro Capo d’Orlando eravamo con l’acqua alla gola. La pausa delle Final Eight ci ha permesso di rodare Wright e mettere a posto alcune cose. Era la partita più importante della stagione e ci siamo arrivati con carica positiva e tranquillità”.

lu.mastro.