A Sesto Calende una stagione complicatissima è finita nel migliore dei modi. La squadra, partita con Ranoia in panchina e poi affidata a Rovellini, ha rischiaro seriamente di salutare la categoria. Alla fine però i biancocelesti sono stati premiati da una salvezza ottenuta ai playout a discapito del Mariano. “Il bilancio è positivo – dice il tecnico Massimiliano Rovellini -. Abbiamo ottenuto ciò che tutti quanti volevamo. Sapevamo sarebbe stato difficile, ma è stato bello così. Abbiamo valorizzato tanti giovani: non dimentichiamo che in quasi tutte le partite abbiamo giocato con 8 giocatori su 11 nati nel ’98, ’97, ’96 e ’95 e si è visto. La cosa da sottolineare – aggiunge – è che tanti sono arrivati proprio dal nostro settore giovanile e questa è una bella soddisfazione per la società. Abbiamo rischiato e sapevamo che avremmo faticato, ma siamo stati premiati”.

rovelliniRovellini è arrivato in corsa e ha trovato “una squadra col morale a terra – racconta -. Aveva raccolto appena 5 punti in 10 partite e quando hai una squadra così giovane i risultati influenzano molto l’umore. Mentalmente ho cercare di ridare fiducia ai ragazzi, per molti di loro era la prima volta in questa categoria. Devo dire che sono stati bravi: siamo caduti parecchie volte, ma ci siamo rialzati. I valori umani sono venuti fuori”.

Sul campionato aggiunge: “Abbiamo disputato buone partite alternate a gare in cui non abbiamo fatto bene; ma non ci è mai mancata la consapevolezza. Alle prime difficoltà durante la gara ci è venuto un po’ il braccino corto. A livello statistico abbiamo fatto pochissimi pareggi (6 ndr). Il nostro cammino è stato ricco di sobbalzi: abbiamo vinto a Cassano e Vittuone e perso in casa sfide più alla nostra portata. La sfida più difficile è stata l’ultima col Trezzano finita 3-3 dopo il 3-0 iniziale. Ci saremmo salvati senza playout. Alla fine non ci è rimasto che tirare fuori tutto; solo facendo così non avremmo comunque avuto rimpianti, fossi retrocessi dando tutto nessuno ci avrebbe attaccato. Per fortuna è andata diversamente”.

E il futuro? “Non lo so. Dipenderà dalle scelte del presidente e della società, io sono a disposizione. Ci tenevo a salvare la squadra e ho accettato volentieri di tornare sulla panchina della prima squadra che ho allenato 13 anni fa. Se avranno piacere di continuare con me ne sarò felice, altrimenti li ringrazierò in ogni caso e vedremo se verrà fuori altro”.

Elisa Cascioli