Il nome del nuovo DS della Pro Patria è ormai questione di ore. Entro domani (o forse addirittura già oggi in giornata) dovrebbe infatti essere ufficializzato il nuovo responsabile dell’area tecnica che avrà il compito di costruire la squadra e di fare da collante tra spogliatoio e società. Tutto fa pensare che quel ruolo sarà ricoperto da Sandro Turotti (in foto in alto), fino al 26 settembre scorso DT della Carrarese. La candidatura dell’ex Biellese, Legnano, Pro Vercelli e Cremonese avrebbe battuto (anche in funzione di un consolidato rapporto di stima con il neo DG Asmini), la concorrenza in corsa per la scrivania di via Cà Bianca. E la sua intervista odierna sul quotidiano “La Prealpina”, più che un indizio è sembrato una prova (o un’investitura).
Incasellato il nuovo DS (a naso, presentazione venerdì o sabato), si comincerà a lavorare sull’allenatore che dovrà essere una figura borderline tra Serie D e Lega Pro. Inutile spiegarne i motivi.

Ieri intanto, l’assemblea di Lega a Firenze non ha fornito particolari spunti sulle strategie future. Si è parlato soprattutto di soldi. Quelli dei diritti audiovisivi e quelli del fondo di solidarietà. La sensazione è che il presidente Gravina (una volta compattato il fronte delle società), possa presentarsi martedì 7 giugno a Roma per il consiglio federale pronto a dare battaglia sul “fondo perduto” per i ripescaggi in Serie C. E con Tavecchio prossimo alla campagna elettorale per il secondo mandato (elezioni previste per dicembre 2016 o gennaio 2017), blandire una Lega che pesa per (quasi) il 20% del consiglio, potrebbe diventare (più che una scelta), una necessità.

Giovanni Castiglioni