Continua l’alfabeto dell’Openjobmetis Varese che ripercorre il cammino della società biancorossa nella passata stagione. Ecco oggi la seconda parte.

F come FERRERO, Giancarlo – La sua stagione? Succintamente penso la si possa descrivere come la canterebbero i Chicago: “Baby what a big surprise!”. Questo perché il buon Giancarlo è stato, senza se e senza ma, la vera sorpresa nell’annata biancorossa. Sia nei numeri – all’andata 23 punti con ben 5 n.e.; al ritorno 89 punti e sempre presente sul campo -, sia nei fatti che si sostanziano in una presenza spesso positiva, qualche volte decisiva per l’andamento delle partite. Giancarlo, che è anche una persona splendida il che non guasta, si è trasformato da ragazzo con la valigia pronto a partire a giocatore inamovibile e idolo della platea di Masnago con una qualità intramontabile: il “cuore”.

F come FIORINI, Fabrizio – Consorziato molto presente nel momento più delicato della stagione. Uomo che si divide tra il rigore contabile e la bellezza dei sogni. La Varese del basket, nel futuro, avrà bisogno di entrambe le cose.

G come GANDINI, Vittorio – Uomo di grandissima credibilità e competenza che, mi dicono, sia in possesso di straordinarie doti diplomatiche. Il dottor Gandini ha intitolato così uno dei suoi recenti editoriali: “Come dar vita a una rivoluzione?”, ma se parliamo di pallacanestro, quella di Gandini sarà, forse, speriamo, una rivoluzione morbida e programmata in ogni aspetto su logiche e strategie di lungo periodo. Comportamento studiati per un uomo che rappresenta l’“understatement” allo stato più puro. Anche se dietro a tutte le decisioni che contano Gandini c’è. Sempre.

G come GALLOWAY, Ramon – Su di lui i pessimisti e gli ipercritici hanno sentenziato: “Il giocatore sbagliato, nel posto sbagliato, al momento sbagliato”. Magari le cose non sono andate proprio così, però è vero che Ramon, giocatore di talento sovrabbondante, ma talvolta particolare nei suoi atteggiamenti, non ha mai ingranato con l’ambiente.

K come KANGUR, Kristjan – L’ala estone, bel regalone di Natale recapitato a coach Moretti, ha disputato una stagione di grande livello. Non tanto nelle cifre, pur importanti e positive, quanto nella presenza offerta in modo costante alla squadra. Chiunque, anche lo spettatore meno esperto, si è reso conto che con KK in campo l’Openjobmetis giocava tecnicamente e tatticamente in modo differente e una diversa tranquillità. Certo, per Kristjan qualche volta è stato davvero difficile tenere a bada e dare le dritte giuste ad un gruppo “svalvolato”. Però: dopo aver scrollato il testone, lanciato qualche occhiataccia e tirato qualche urlo, i “ragazzi” si sono rimessi in pista, seguendo la strada indicata dal loro play aggiunto, nonché giocatore più esperto, nonché più vincente.

K come KUKSIKS, Rihard – “Riccardino” rappresenta un’altra nota positiva nella stagione dei biancorossi e, da un certo punto in avanti, segnatamente dalla trasferta vinta a Torino, ne è diventato protagonista a tutto tondo. Dalla gara del PalaRuffini in poi ha visto il canestro avversario largo come il mondo (34 su 57 da 3 mi sembra “buonino”…) e tirato con tutta la fiducia possibile. Kuksiks in un panorama di stranieri che non sanno di niente è un elemento prezioso: giocatori specialista nel tiro, che non ruba minuti, difensore esperto e di sufficiente intensità, intelligente nel leggere tutte le situazioni e uomo che sa stare al suo posto anche in spogliatoio. Poi, avendo frequentato il College in Arizona conosce gli americani, capisce la loro mentalità e può essere due volte d’aiuto. Se amate costruire le squadre con logica “petersoniana” è il classico giocatore da prendere sempre. E non vado avanti…

L come Lavoro – Quello svolto dallo staff tecnico di Varese nella seconda parte dell’anno è stato di altissima qualità, ha certamente ribaltato risultati e pessimismo e zittito quelli che ancora sollevavano dubbi.

M come MOLINARO, Lorenzo – Giocatore assolutamente da rivedere e rivalutare e personaggio che, giudizio del tutto personale, ha dentro qualcosa.

M come MORETTI, Paolo – La dico come la farebbe Snoopy: “It was a dark and stormy night”: ovvero “Era una notte una notte buia e tempestosa”. Ebbene in quella notte varesina, molto buia e troppo tempestosa, la notte delle sconfitte, delle contestazioni aperte, dell’incertezza, della paura diffusa, il “faro” Moretti ha segnalato la via d’acqua per arrivare al porto sani e salvi. Poi, completato il rifornimento, ha rimesso in acqua lo scafo biancorosso. Finalmente vincente, sereno, solido, spettacolare, sicuro. Andare oltre vorrebbe dire alzare sul conto del coach toscano un canto elegiaco che lo stesso Paolo probabilmente non apprezzerebbe e, comunque, con gli allenatori non è mai indicato.

N come NEOFITI – Come gli USA arrivati nell’agosto del 2015, tutti “neonati” per il campionato di serie A. Lo “svezzamento” è stato pagato a carissimo prezzo ed è opinione comune, praticamente una certezza, che con un briciolo d’esperienza in più il campionato Openjobmetis sarebbe finito in modo differente. Migliore.

O come OIOLI, Mario – L’uomo vale molto e merita ancor di più perché svolge un compito tanto oscuro quanto delicato. Districarsi tra passaporti, ambasciate, telefonate transoceaniche notturne, visti, biglietti aerei, consolati e molta, troppa burocrazia è davvero complicato…

P come PALLACANESTRO – Nei primi mesi, travolti da tutto il resto, ne abbiamo vista poca e di qualità non esattamente brillante mentre, al contrario, è sempre l’unico aspetto che conta.

R come ROSSI, Manuel – Bella presenza, soprattutto in Coppa, particolarmente utile in un periodo difficile per la squadra. Merita altre opportunità.

CONTINUA DOMANI…

ALFABETO 1^ PARTE

Massimo Turconi