Che sarebbe stata vita dura, alla Pallacanestro Venegono lo sapevano un po’ tutti. Perché quando, seppur con entusiasmo e spensieratezza, lanci il grido “Viva la linea verde!”, lo sai prima e lo sai bene che i rischi da correre sono tanti. Soprattutto in un campionato dominato da vecchi marpioni come la serie D. Così, quello zero in classifica dopo quattro giornate, fa parte del gioco per una Gisowatt che si è presentata sulla linea di partenza del torneo in versione rinnovatissima e ulteriormente ringiovanita.
Tra i volti nuovi c’è anche quello dell’allenatore: coach Daniel Racco che, dopo aver accumulato ottime esperienze anche in categorie superiori, l’estate scorsa ha raccolto la sfida lanciatagli dai dirigenti venegonesi: “Si tratta di un bel banco di prova ma – dice Racco -, anche un’avventura stimolante perché disputare la D con un gruppo formato da diversi giocatori Under, rappresenta sempre un’incognita. Un carico di incertezza che stiamo scoprendo strada facendo”.
Cos’ha prodotto il “restyling” della squadra?
“Abbiamo allestito un gruppo che, sulla solida base garantita dal gruppo storico – Dello Nigro, Croci, Colombo, Mazzoni, Castelli e Cantarelli -, inserisce due nuovi arrivi come Saracino, Carrettoni e un nucleo di elementi prodotti dal nostro giovanile: Zingaro, Restelli, Canziani e Patrizi ai quali, con ogni probabilità, durante la stagione se ne aggiungeranno altri poiché i ragazzi della squadra Under 19 si allenano costantemente con la serie D e i più pronti potranno trovare spazio e opportunità”.
Per quale obbiettivo siete partiti?
“L’unico traguardo sportivo possibile e, speriamo, raggiungibile è costituito dalla salvezza e, al netto di un avvio difficoltoso, ci piacerebbe raggiungerla senza soffrire. A lato di quello agonistico abbiamo anche un “focus” strettamente tecnico che tenderà al lancio dei giovani. Penso che entrambi siano obiettivi raggiungibili perché la squadra in palestra lavora molto bene, mostra eccellente attitudine, carattere e voglia di migliorare. Requisiti che, ne sono sicuro, ci aiuteranno a superare le tante difficoltà, tutte peraltro previste e – conclude Racco -, ampiamente conosciute”.

Massimo Turconi