La bacheca della Mens Sana Siena è stata ufficialmente alleggerita. Il Tribunale Federale ha deciso di revocare i cinque titoli vinti dalla formazione toscana tra il 2012 e il 2013. Si tratta, in sostanza, degli Scudetti 2012 e 2013, delle Coppe Italia 2012 e 2013 e della Supercoppa 2013. Un ulteriore colpo per una società che, a seguito dell’inchiesta Time Out, era stata dapprima messa in liquidazione e poi dichiarata fallita. Il Tribunale Federale della FIP, inoltre, ha disposto la radiazione per Ferdinando Minucci, Olga Finetti (segretaria generale) e Paola Serpi (vice presidente).

La fine dell’epopea di Siena, una squadra capace di segnare indelebilmente il basket italiano edi ben figurare anche in campo europeo (due terzi posti in Eurolega) tra il 2005 e il 2014, è senza dubbio una pagina nera nella storia recente della pallacanestro tricolore. Le accuse, com’è noto, a Ferdinando Minucci e ai suoi collaboratori riguardano unsistema di fatture ingiustificate e di conti all’estero creati anche al fine di corrispondere pagamenti in nero ai giocatori. Un meccanismo che avrebbe permesso alla Mens Sana di allestire, negli anni dei reati contestati, squadre al di sopradelle reali possibilità economiche del club, oltre che di alterare i bilanci.

La sentenza che ha sancito larevoca dei titoli vinti da Siena nel 2012 e nel 2013 tocca parzialmente anche Masnago e dintorni. La Pallacanestro Varese, all’epoca targata Cimberio, fu la principale rivale della Mens Sana nella stagione 2012/2013. I biancorossi furono infatti sconfitti dai toscani nellafinale di Coppa Italia, nellasemifinale Scudetto (al termine di una serie strepitosa, ancora viva nella memoria varesina per il buzzerbeater di Sakota in gara 6 a Siena) e nella Supercoppa disputata all’inizio della stagione successiva. Le partite del passato non si possono rigiocare, è ovvio, ma a Varese rimarrà per sempre l’amarezza di essere stata sopraffatta da una squadra che non avrebbe dovuto partecipare a quelle competizioni.

Filippo Antonelli