Pina: ciao Gina, sei finita anche tu a bagnomaria?
Gina
: Ciao Pinuccia. Un po’ si. Per fortuna molto meno dell’ultima volta. Niente a che vedere con quanto abbiamo visto in tv. Povera Liguria.
Pina
: povera Liguria violentata dal malcostume e dall’ignoranza e colpita al cuore dalla natura a sua volta stanca di essere calpestata. Mi hanno detto che nel 1950, proprio per evitare pericoli di frane e quant’altro, qualcuno scrisse regole precise per costruire in quella Regione. Mi risulta che da allora a oggi quelle misure siano state ridotte di due terzi. E poi si piange. Più o meno la stessa situazione riguardante l’Etna, il Vesuvio, l’isola di Vulcano e molte altre zone. Ti risulta che Istituzioni e privati stiano alla larga da quei luoghi a rischio?
Gina
: non sono mai stata in nessuno di sti posti ma mi sembra che siano pieni di case, residence, alberghi
Pina
: appunto!
Gina
: gira e rigira torniamo sempre allo stesso punto. Il mondo sarebbe meraviglioso ed autoequilibrato se non ci fosse quella bestia dell’uomo.
Pina
: mamma mia che sentenze! Va che sei diventata una cima! Ogni volta che ci incontriamo mi lasci a bocca aperta.
Gina
: ho detto la stessa cosa stamattina al mo dentista! Con la differenza che a lui ho firmato un bell’assegno. Tu invece mi “succhi” cultura a gratis!
Pina
: eh la miseria. Mò non esagerare. E poi lo sai che noi per i dentisti siamo libretti degli assegni che camminano.
Gina:
mica solo per i dentisti purtroppo.
Pina:
lasciando perdere il calcio e la pallacanestro, riserve di caccia per i nostri amati mariti Cecco e Beppe, hai qualche argomento da buttar li?
Gina
: Si. Il settore giovanile di Orago sforna valide giocatrici, perché ci sono validi maestri. Perché la Yamamay funziona? Perché è una società sana con dirigenti capaci e uno sponsor forte. Oltre a Busto e Orago vedi queste condizioni in qualche altro angolo della nostra provincia?
Pina
: e che ne so? Mi sembra però che il problema vero sia la mancanza di palestre.
Gina
: si brava. Bella favola. Pensi che Brasile e Cuba abbiano strutture migliori delle nostre? Ciò che manca sono i buoni mestri. Come nel calcio, nella pallacanestro e in ogni altra disciplina. Dove invece il buon maestro c’è ecco che c’è qualità e numeri. Vuoi un esempio? Ti dico un nome: Annalisa Zanellati. Ha scalato le categorie dall’Oratorio alla Serie A con Villa Cortese. “Cortesemente accompagnata” alla porta è ripartita da zero è sta già “riscalando” le categorie con la sua nuova scuola volley varesina. 
Pina
: ma allora la persona capace c’è. Perché non sfruttarla al meglio per distribuire le sue capacità anche ad altre realtà? L’unione fa la forza.
Gina
: si, rosso di sera bel tempo si spera, tanto va la gatta al largo. Lascia perdere proverbi e detti. Ma secondo te una come la Zanellati potrebbe sopportare la vicinanza di genitori invasati e frustrati che guardando i loro figli, spesso sgraziati e obesi, vedono la nuova Cacciatori e la reincarnazione di Zorzi? Per non parlare poi dello sponsor stile “Cav. Carugati” che dopo due palleggi ha capito tutto della pallavolo e vuole dare indicazioni tecniche 
Pina:
eh già Gina. Un film visto e rivisto. Eh però allora non c’è soluzione.
Gina:
ho paura di no Pina. E comunque la soluzione non è in mano ai malati di protagonismo che millantano amore per quella o altra disciplina sportiva a seconda di come si svegliano al mattino.
Pina
: peccato. Speriamo che il Dio del volley guardi giù, illumini i capaci e fulmini i bla bla bla.
Gina
: cià. Vengo sotto rete e ti do un basìn.
Pina
: basìn Gina.

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