Pina: ciao Gina!
Gina: ciao Pina, e allora? Feste buone o solita menata?
Pina: bè detta così. Natale e Santo Stefano bella tranquilla tra casa e parenti. L’ultimo dell’anno vedremo. Una volta mi mettevo in pista a ottobre! Adesso quel che verrà verrà.
Gina: uella che entusiasmo! Ci hanno tolto un sacco di cose, almeno il veglione facciamolo.
Pina: mah! Io andrei volentieri anche a letto. Vedremo se il Beppe ha qualche idea. Anche lui non sprizza entusiasmo. Quest’anno non è neanche venuto al Forte d’Orino.
Gina: al Forte d’Orino la mattina di Santo Stefano con il Coro Valtinella che canta e uno scenario da favola. Che meraviglia! Quest’anno c’era un sacco di gente e una giornata più pasquale che natalizia.
Pina: davvero! Ogni volta è una gran bella emozione. Questa tradizione con il Valtinella è imperdibile. Sanno creare un’atmosfera magica. Quando parte poi il Signore delle Cime sembra di essere in Paradiso.
Gina: si ma il Paradiso può attendere!
Pina: e brava la Lina Vertmuller della Valceresio! Ottima citazione e, come direbbe il nostro editore “dietologo”, andiamo avanti!
Gina: cià facciamo un regalo augurio ai nostri eroi sportivi. Cominciamo dal Varese 1910.
Pina: a Rosati e Montemurro gli do un bel terreno. Poi pensino loro a costruire un bel centro sportivo per non “barbonare” più in giro per la provincia mendicando un pezzo di prato per allenare i biancorossi di oggi e del domani. Se aspettano di trovarlo già fatto da qualcun altro fanno prima a comprare l’Oratorio di Masnago.
Gina: e si che di posti ce ne sono. Viggiù e Solbiate sono due gioielli un po’ malandati e proprio per questo recuperabili condividendoli come le due Società locali. La prima nemmeno lontana parente di quella magica del presidentissimo dei tempi che furono Giulio Bizzozzero. La seconda in caduta libera dopo il più che legittimo disimpegno, rispetto al passato, del primo dirigente Oreste Battiston.
Pina: ce lo diciamo da una vita ma i fatti vanno in tutt’altra direzione. La chiamano “rivalità”. Io penso invece che si tratti di ottusità. Questi piuttosto che condividere per sopravvivere affondano con tutta la nave. Un po’ di tempo fa sono tornata a Viggiù. Ho visto il monumentino dedicato al Bizzozzero in condizioni vergognose. Spero sia stato risistemato. Uno come Giulio Bizzozzero a con lui uomini, prima che giocatori, come Dalla Bosca, Baron, Carcano e molti altri, a Viggiù non li hanno più visti ne li rivedranno mai.
Gina: alla Cimberio ci penso io. Una bella camomilla al Cavalier Cimberio, Vescovi e Recalcati. Se tra questi tre pilastri cade qualche calcinaccio la Pallacanestro Varese va in un mucchio.
Pina: haia! Hai notizie di qualche crepa?
Gina: ma no! Solo che sta storia trita e ritrita del pivot rischia di creare qualche nuvoletta in un cielo che è bene che resti sereno. Ciò che vale per i tifosi deve valere anche per i dirigenti: si apprezzi la squadra che c’è.
Pina: sottoscrivo. La Robur?
Gina: solo tanta serenità. Anche se la storica vicinanza della Società di Via Marzorati ai “quartieri celesti” dovrebbe bastare a recuperare ciò che la partenza di un totem come Conti non poteva non provocare. Mi parlano di una squadra un po’ “persa”. Calma e testa. Ognuno faccia il suo, da Zambelli a Garbosi fino ai giocatori. Sono certa che nel 2012 andrà meglio.
Pina: intanto che ti ascoltavo mi è venuta in mente una cosa. Un pomeriggio ero in Chiesa a Masnago è mi sono ritrovata nel funerale della mamma del giornalista de La Provincia Samuele Giardina. Ho visto tanti giornalisti e mi sembrava ovvio. Li ho visti di altre testate varesine e mi è sembrato bello perché non scontato. Quello che invece mi ha sorpreso è vedere l’amministratore delegato, il direttore sportivo e il direttore marketing della Pallavolo Yamamay Busto. Una presenza che vale uno scudetto
Gina: brava Pina. In sto mondo messo male ognuno di noi deve fare un gesto. Quello dei signori “Futura Volley” è stato grande. E forse se un gesto come quello ci stupisce significa che abbiamo perso qualcosa che è bene recuperare. Un abbraccio a Samuele e anche il mio voto per il tricolore alle “farfalle”.
Pina: adesso che ci penso. Il fine anno ci ha regalato tanti altri bei gesti. Il mezzo per permettere all’Alfredo Luini di muoversi da casa senza patire e il contributo dei giocatori del Varese alle relative spese di manutenzione fino alla fine del campionato. Il Maran che va a trovare i ragazzi del Vharese al loro pranzo di Natale. Il consorzio Varese nel Cuore che adotta la squadra di basket in carrozzina che tra poco inizia il suo campionato. E poi chissà quante altre cose che hanno visto protagoniste le nostre squadre in città e in provincia e che non si sono sapute.
Gina: e si! E’ bel fine anno. Ma dobbiamo iniziare quello nuovo ancora meglio.
Pina: i presupposti ci sono. Sai di quell’Associazione varesina che insegna ai ragazzi in carrozzina a sciare?
Gina: li ho conosciuti quest’anno al Vela. Che spettacolo!
Pina: proprio loro. Stanno ripartendo con il nuovo calendario. Anche nel 2012 insegneranno a decine di giovani di ogni parte d’Italia a sciare da seduti. Ancora una volta dovranno fare i salti mortali per coprire i costi. E’ una vergogna!
Gina: ma come? E il Comitato Paralimpico? E l’INAIL? E tutte le altre organizzazioni di riferimento per i disabili che vogliono praticare lo sport?
Pina: nella migliore delle ipotesi sono inutili. Nella peggiore sono carrozzoni che trovano i fondi che servono solo per mantenere i propri carrozzoni e gli amici di chi li popola.
Gina: pesante Pina.
Pina: fin troppo educata Gina.
Gina: e allora buon anno a chi fa e vada via i ciap agli “zombi”! Naturalmente buon anno a tutta la redazione di Varese Sport, ad ogni altra redazione varesina e ai varesini che fanno. A te e al tuo Beppe un bel basìn.
Pina: sottoscrivo tutto e ricambio il basìn a te e al tuo Cecco!

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