Si legge Meo Sacchetti, ma si scrive, a caratteri altrettanto importanti, Alessandro Giuliani. Il dirigente dell’Enel Brindisi, uno dei general manager più bravi, preparati (per anni è stato allenatore al massimo livello) e schivi della serie A, è certamente il regista principale dell’operazione che ha convinto Meo a lasciare il mare di Sardegna per tuffarsi, non solo metaforicamente, in Adriatico.
“Dopo cinque stagioni con Piero Bucchi, corredate da ottimi risultati, vedi playoff e partecipazioni alla F8 di Coppa Italia, era arrivato il momento di cambiare rotta. A quel punto – dice Giuliani -, ci siamo rivolti a quanto di meglio ci fosse sul mercato-allenatori: Meo Sacchetti, un coach che nelle ultime stagioni oltre ad aver vinto molto, ha messo in vetrina squadre belle, divertenti, in possesso di una forte identità”.

Con Meo in panchina si parla di solito di cicli medio-lunghi…
“Siamo certamente incamminati lungo questa strada anche perché il mio accordo con Brindisi è su base triennale (2+1) e l’idea di lavorare a lungo con coach Sacchetti è certamente stimolante. Insieme contiamo di riproporre, ovviamente su altre basi tecniche giacchè parliamo di allenatori con stili completamente diversi, un ciclo vincente e soddisfacente come quello che ci siamo appena messi alle spalle”.

Quale squadra avete allestito per centrare l’obiettivo?
“Un gruppo mediamente giovane e talentuoso in cui – continua Giuliani -, si nota immediatamente la presenza di tre “rookye” come Carter, English e Moore (attualmente infortunato, ndr), USA in possesso di buonissime credenziali ai quali, alla loro prima esperienza in Italia, chiediamo di crescere e di mettere in mostre le loro qualità. Le stesse richieste che, per così dire, abbiamo girato a Daniel Donzelli, un italiano giovanissimo (’96), di grandissimo interesse, già nel giro delle rappresentative nazionali, che abbiamo scelto offrendogli la “chance” di giocare al top. Accanto a questo quartetto, compare un gruppetto di giocatori tutti con grandi motivazioni e, soprattutto, adatti al basket di Meo”.

Meo, sinonimo di basket in grado di abbinare spettacolo e risultati, come garanzia per portare il PalaElio a costanti “sold-out”…
“E’ la nostra speranza anche se – commenta in tono pragmatico Alessandro -, il pubblico in Italia vuole soprattutto che la squadra vinca. Tuttavia, vincere per vincere, diciamo che alla gente potrebbe piacere di più un esaltante 110-108 che non uno striminzito 59-57”.

Quali, se ci sono, i vostri obiettivi identificabili per la stagione 2016-2017?
“E’ presto per dirlo anche perché la squadra è nuovissima in un campionato che si prospetta all’insegna di un fortissimo equilibrio, l’Enel ha soprattutto bisogno di crescere e lavorare tantissimo in palestra. Comunque, se dovessi indicare traguardi possibili, da verificare però strada facendo, direi: accesso alla Final 8 di Coppa Italia e ai playoff. Credo, e spero, che il gruppo abbia i numeri per raggiungere entrambi i traguardi”.

Campionato con lo scudetto già assegnato, a tuo giudizio?
“Onestamente non vedo nessuna squadra in grado di impensierire Milano in una serie playoff. Dietro all’Armani piazzo sullo stesso piano Reggio Emilia, Avellino e Sassari e un gradino sotto tutte le altre, consapevole che la lotta per entrare nella post-season sarà pazzesca”.

L’altra sera avrai certamente visto Varese in televisione: che impressione ne hai ricavato e cosa potrebbe succedere domenica pomeriggio?
“Moretti e Coldebella, oltre ad aver confermato, scelta saggia, diversi giocatori della passata stagione, hanno prodotto un’intrigante miscela tra esperienza e gioventù portando a Masnago giocatori espertissimi accanto a giovani, segnatamente Avramovic e Pelle, da seguire con attenzione. Quindi, lo hanno dichiarato a più riprese loro stessi, penso che per l’Openjobmetis sia legittimo mettere nel mirino i playoff e, organico alla mano, penso abbia tutte le qualità tecnico-fisiche per poterci arrivare. Detto questo, veniamo a Varese per vincere, non certo per fare una gita “su al Nord”. Non sarà facile battere una squadra attrezzata e avanti nella preparazione come Varese anche perché siamo reduci da una settimana di allenamenti travagliati e pieni di problemi per acciacchi, malanni di stagione e assenze. Non avremo Moore e inseriremo il nuovo acquisto Phil Goss solo all’ultimo minuto però – conclude con un sorriso fiducioso Alessandro -, ci si prova. Eccome…”.

Massimo Turconi