Ore dodici di un giorno di festa. Lentamente il piazzale antistante il Centro Sportivo di Morazzone si popola di minicalciatori in tuta rossoblu, agitati, emozionati, eccitati per la trasferta che li attende, tappa d’esordio della loro “vita” calcistica, inizio di un’avventura educativo-sportiva tabernacolo di soddisfazioni, delusioni, gioie, affanni, vittorie e  sconfitte, ma, certamente, culla formativa come solo l’attività sportiva è in grado di forgiare. I volti di alcuni genitori appaiono provati dallo scompiglio creato dai loro figlioli insonni per la trepidazione.

La meta da raggiungere è lo straordinario Country Sport Village di Paderno Dugnano, in Provincia di Milano, una struttura all’avanguardia, dotata di campi di Calcio in sintetico a 5, 7 e 11 giocatori, al coperto e all’aperto, ove la locale Polisportiva, coadiuvata dal Referente Tecnico per l’Attività di Base dell’F.C. Internazionale Prof. Andrea Millefanti,  ha organizzato un raggruppamento  riservato ai bimbi nati negli anni 2009-2010, impreziosito dalla presenza di numerose Società lombarde, tra le quali proprio Inter e Pro Patria di Busto Arsizio. I bimbi viaggeranno insieme sul pullmino, i genitori seguiranno sui mezzi privati, il clima è da gita scolastica,  i volti sorridenti lasciano presagire una giornata indimenticabile,  i bambini si sentono più liberi, meno vincolati a comportamenti da galateo ed in breve il pullmino  si trasforma in arena canora con cori da stadio, inni alle varie squadre  ed ai super eroi più amati. In situazione spontanea i piccoli atleti mostrano il loro vero volto, schiettezza, aggressività, timidezza, insicurezza, supponenza, ogni bimbo rappresenta ciò che la natura gli ha concesso ed il viaggio insieme fa emergere le diverse qualità di ognuno. Certamente seguaci del Tycoon Donald Trump, alcuni latin lover bonsai confidano di avere più fidanzate e di essere indecisi sulla scelta…

Giungiamo a destinazione sotto un plumbeo cielo che nulla di buono fa presagire, ma con l’entusiasmo e la voglia di divertirci.  Il raggruppamento prevede addirittura sei partite da giocarsi tre al coperto a 5 giocatori e tre all’aperto a 7 giocatori, per tempi unici da 18 minuti senza soluzione di continuità. Le squadre terminano da una parte ed iniziano, dopo pochi minuti, dall’altra, in una girandola di incontri che trasformano i campi in una sorta di Isola Che Non C’è, bambini ovunque, per nulla sperduti, orgogliosi di indossare le divise delle rispettive Società, genitori che fraternizzano in tribuna entusiasti per un’accoglienza straordinaria. Il risultato sportivo cede il passo all’emozione di una corsa dietro ad un pallone, alla metafora della vita che si sviluppa su quei campetti di provincia, la gioia e la delusione, l’attesa di entrare in campo e la rabbia per la sostituzione.

Il grande scrittore Giovanni Arpino defini’ il Calcio un mistero senza fine bello, ancora di più se gli attori principali sono i bambini che sanno cogliere la semplicità del verde del prato e dell’azzurro del cielo, perché ogni bimbo ha il diritto di esprimersi per ciò che sa dare senza dannose esasperazioni agonistiche. Anche il movimento ha la propria grammatica, regolarmente ignorata dai manovali dell’attività motoria, dagli orchi della vittoria ad ogni costo. Un trofeo è più importante dell’educazione sportiva. Questi assassini della cultura motoria non meritano neppure le attenuanti generiche.

Un bimbo che si sente umiliato o poco apprezzato perché non è all’altezza perde la propria autostima, soprattutto in età scolare, e diventa insicuro, insoddisfatto, triste. Ma agli idioti da Processo del Lunedì poco importa, non vivono la commozione di veder crescere motoriamente i propri allievi, notarne il consolidamento, verificare il potenziamento del gesto tecnico di pari passo all’azione atletica. Ecco la vera vittoria, la Coppa del Mondo, il Pallone d’Oro! Ciò che distingue l’educatore dal manovale addestratore è la soddisfazione di trasmettere certezze ai propri bimbi, rassicurarli, farli sentire importanti indipendentemente dalle loro capacità. Ogni bimbo è un piccolo mondo e merita rispetto ed ammirazione per l’impegno, la diligenza, lo zelo con i quali affronta gli allenamenti e le partite.Lo stesso zelo che ha contraddistinto i piccoli rossoblu all’arrembaggio in stile Sandokan dell’area avversaria,  tra reti rocambolesche, scivolate funamboliche, corse a perdifiato.

Bimbi felici, negli occhi lo stupore e l’emozione di avere affrontato i pari età nerazzurri , genitori soddisfatti perché i loro figli si sono ben comportati in campo e fuori. Le cose semplici, cantava Carole King, significano molto. Il sorriso dei bimbi a fine giornata, ecco la nostra vittoria. E, su tutti, un piccolo satanello rossoblu  il quale, durante il viaggio di ritorno mi confida “ Mister, meno male che ho viaggiato sul pullman, altrimenti in macchina col papà mi dovevo sorbire la musica degli anni’60 e Maledetta Primavera ! Non ce la faccio più…!” Roba da Telefono Azzurro…

Marco Caccianiga
Scuola Calcio A.S.D.Morazzone