Oggi è stato il giorno di Umberto Vingiano. Allo stadio, al termine dell’allenamento mattutino, il nuovo volto del Varese si è presentato ufficialmente. Nato a Ciré, in provincia di Torino, nella passata stagione ha vinto il campionato con la maglia del Bellinzago (33 presenze e un gol), in compagnia del biancorosso Rolando, poi è passato al Seregno, club dal quale proviene anche l’esterno Innocenti, un altro acquisto del mercato invernale. Finora quest’anno ha collezionato 11 presenze, in totale ha disputato 76 partite in Serie D vestendo anche la maglia della Pro Settimo (32 presenze e 2 gol), squadra con la quale aveva vinto il campionato di Eccellenza. Ha acquisito esperienza nei settori giovanili di Torino e Pro Vercelli.

Come sei arrivato a Varese?
“Mi ha cercato il direttore Merlin che mi aveva già contattato a inizio anno, ma poi avevo optato per Seregno. Adesso però non potevo lasciarmi scappare questa occasione. Ne sono veramente onorato e mi sono anche sentito importante. Ho trovato un gruppo bellissimo, un ambiente fantastico e un impianto davvero stupendo”.
vingianoCome è stata l’accoglienza?
“Davvero super. Sono rimasto stupito nel vedere il mio nome sull’armadietto dello spogliatoio, ieri sera alla festa di Natale i tifosi mi hanno salutato e fatto i complimenti, oggi le interviste… sinceramente non sono abituato ad avere tutte queste attenzioni. Tutto un altro pianeta rispetto alle altre mie esperienze”.
Che indicazioni ti ha dato il tecnico Baiano?
“Ci siamo salutati e non mi ha detto nulla di particolare. Testa bassa e pedalare. Qui gli allenamenti si fanno sentire; sono pesanti rispetto a quelli che ho svolto sinora. Si lavora duramente”.
A Seregno ha giocato con l’ex dei tempi della Serie B, Daniele Corti, e anche con il neoarrivato Innocenti. Un anno fa invece ha condiviso lo spogliatoio del Bellinzago con Rolando…
“Tutti mi hanno parlato bene di questa piazza. Mi hanno detto che era impossibile da rifiutare. Mi hanno raccontato delle tifoseria fantastica, ma non sono servite chissà quali parole per convincermi. A Seregno ci sono un po’ rimasti male per questa mia scelta, ma so che non me ne pentirò”.
Come si vince la Serie D?
“Con la fame. Lo scorso anno noi del Bellinzago avevamo una buona qualità, ma altre squadre erano più forte di noi; a fare la differenza sono state la cattiveria e il far gruppo. Raddoppiavamo sugli altri, eravamo cattivi, arrivavamo sempre primi sul pallone. Abbiamo vinto così, portando in campo lo spirito dello spogliatoio”.
Qual è il tuo giudizio sul campionato?
“E’ molto equilibrato. Quest’anno hanno inserito alcune squadre che non ho mai affrontato. Sinceramente mi fanno più paura Chieri e Cuneo rispetto alla Caronnese, ma è troppo presto per fare questi discorsi. Ne riparliamo a marzo”.
vingiano (3)Come ti descrivi come giocatore?
“Sono aggressivo, ma ho anche una buona tecnica di base. Sono mancino, ho giocato sia davanti alla difesa, sia col centrocampo a due che come mezzala nel centrocampo a tre. Sono un ‘tuttocampista’ e sono a completa disposizione del mister già a partire dalla sfida di domenica prossima”.
C’è un calciatore al quale ti ispiri?
“Il mio preferito è Vidal, però se devo fare un nome dico Wilshere che è aggressivo tecnico e poi è mancino come me”.
Hai parlato di Varese come una grande piazza, questo però mette addosso più pressione…
“E’ vero, ma il gioco ne vale la candela. Se fai bene in un ambiente del genere ti portano come un Dio. Se fai male…. speriamo di fare bene!”.
Obiettivi e sogni personali?
“Sono qui per vincere come tutti. Spero che non succeda come l’anno scorso col Bellinzago, ma a Varese non credo proprio che possa capitare una cosa del genere. Sono giovane e giocare tra i professionisti sarebbe un sogno anche se qui è come se lo fossimo già”.

Elisa Cascioli