Si è chiusa anzitempo l’avventura biancorossa di Melvin Johnson. La risoluzione del suo contratto era prevista in settimana e puntualmente è arrivata: la firma di Dominique Johnson di fatto precludeva al 23enne l’ingresso nelle rotazioni di coach Moretti. L’allenatore della Openjobmetis aveva già fatto capire, nella conferenza stampa che anticipava la partita con Reggio Emilia, che per Melvin non ci sarebbe stato più spazio e che, d’altro canto, era impensabile che sarebbe rimasto fino a fine stagione senza la certezza di scendere in campo.

Per Johnson la prima esperienza da professionista è stata negativa per numeri e per impatto. Nonostante le buone premesse, sotto forma di ottime prestazioni nel precampionato e dei 23 punti segnati contro Caserta nella prima in casa, il numero 32 non ha mai inciso fino in fondo ed è gradualmente diventato un corpo estraneo alla squadra. A partire dalla trasferta di Pistoia, quinta giornata di campionato, Moretti gli ha anche tolto il posto in quintetto a vantaggio di Daniele Cavaliero.

Una scelta che avrebbe potuto fungere da sprone per il newyorkese e che invece si è tramutata in una definitiva bocciatura. Partendo dalla panchina, Johnson non ha saputo essere il sesto uomo in grado di garantire punti veloci che tanto sarebbe servito alla Openjobmetis. Il Johnson titolare delle prime quattro giornate, seppur con brutte percentuali (3/12 da due e 13/30 dall’arco), garantiva 13 punti di media; quello delle restanti partite in campionato ne ha segnati 6.6 per gara con il 32.4% dal campo. La sua stagione da rookie in Serie A si è conclusa con un tragico 6/27 da due (22.2%) a fronte di un buon 22/52 da tre (42.3%).

Difficile capire cosa sia andato storto per un giocatore che, comunque, arrivava da un contesto NCAA di buon livello e aveva dimostrato talento. Moretti si è preso le colpe per il rendimento di Johnson, affermando di non essere stato in grado di metterlo nelle condizioni ideali per rendere al meglio. Resta il fatto che Melvin ha messo in campo poca determinazione, una scarsa attitudine difensiva e una netta difficoltà nell’entrare nei meccanismi della squadra. In una squadra diversa potrebbe riscoprirsi realizzatore costante, soprattutto dall’arco. Ma alla Varese attuale serve un elemento con maggiore durezza mentale e con più capacità di reagire agli scossoni. Il passaggio da Melvin a Dominique potrà essere aria freschissima da questo punto di vista.

Filippo Antonelli