L’argomento è delicato. Quindi, meglio maneggiarlo con cura. Anzi, meglio prenderlo decisamente alla larga. Può questa Pro Patria dare la caccia al Monza senza il miglior Santana? O (addirittura) senza Santana del tutto? La domanda è resa necessaria dal nuovo guaio muscolare al polpaccio che, dopo aver costretto Marito ad abbandonare il campo al 19’ del match con la Virtus Bergamo, potrebbe (condizionale e scongiuri d’obbligo) tenerlo al palo ancora per qualche giorno dopo la parentesi di ottobre/novembre. La risposta al quesito di cui sopra è un cambio di verbo: non può, deve. Per tutta una serie di motivi. Intanto i numeri. Con il patagonico in campo dal 1’, 7 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. In mancanza, 5 successi, e 2 rovesci. Mettendo nel secondo conto anche Dro e Fanfulla (giocate solo in parte dal capitano), ma non la Pergolettese (quando peraltro i 3 gol sono arrivati dopo la sua sostituzione).

Forse più di queste statistiche contano però le reti, 5 (di cui 4 decisive da 12 punti). Un indicatore di incisività che, sommato all’ascendente fuori dal campo, rende Mario Alberto Santana non surrogabile. Ma, come detto, nel caso il problema andrà comunque affrontato. E il nuovo 3-4-3 che sta prendendo forma (modulo che sembra fatto apposta per accogliere il prossimo rientro di Mauri), ha già in Gherardi e (all’occorrenza) Pedone, interpreti con meno estro ma identico sussiego tattico dell’argentino. A dimostrazione che le sinapsi di Bonazzi e del suo staff sono sempre in maniacale attività (copyright Salvatore Asmini). Giova sottolinearlo. Anche da chi non ha lesinato critiche a inizio stagione.

Il match con la Virtus non è stata una bella partita. Ma è stata una grande partita. Differenza di aggettivazione non sottilissima che rende i margini del successo sui seriani ancora più marcati. Ieri la Pro Patria ha messo in campo tutto quello di cui aveva fatto difetto a Darfo. A partire dalla capacità di soffrire e di adattarsi all’evolversi della gara. Imponendo ai bianconeri una sconfitta che mancava da 77 giorni e interrompendo una striscia di 9 risultati utili. Davvero non poca cosa. Purtroppo però, non abbastanza. Perché il Monza ha vinto ancora e i 38 punti in classifica che nei gironi A, D, E, F, G e H varrebbero la testa, nel B significano “solo” terza moneta. Un motivo in più per continuare la rincorsa. Un motivo in più per mettere il punto esclamativo alla stagione.

Giovanni Castiglioni
(foto Antonio Saia)

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