Niente mercato per la Openjobmetis. Caja, Coldebella e Bulgheroni hanno ribadito di credere in questo gruppo. La convincente vittoria in terra polacca è stata un segnale, da valutare se si considera che il Rosa era privo della sua stella Brazelton, ma pur sempre un segnale. Ora Varese è chiamata a confermare il trend positivo in casa contro i turchi dell’Usak, anche perché una vittoria riaccenderebbe le chance di ripescaggio in FIBA Europe Cup. Una sconfitta, invece, rischierebbe di far compiere passi indietro sul piano del morale e di togliere la ritrovata serenità in vista del delicatissimo match con la Dinamo Sassari.

CONTA IL CAMPIONATO
Sì perché, pur concedendo la legittimità dei pensieri europei, è in campionato che la squadra di Caja è chiamata a dare risposte. Dall’arrivo del tecnico pavese i biancorossi hanno collezionato tre sconfitte in altrettanti incontri, non riuscendo a convincere del tutto in nessuna delle tre gare. Se la sfida con Venezia è stata una disfatta totale e se la trasferta di Cremona ha messo in luce tutti i limiti tecnici e caratteriali della squadra, contro una Torino rimaneggiata Varese ha sprecato un ghiottissimo match point, dilapidando nel quarto periodo un ampio vantaggio. È stata la classica sconfitta istruttiva, da cui la Openjobmetis deve trarre un’importante lezione per il futuro.

SOSTA PROPIZIA
La pausa è arrivata in un momento in cui Varese aveva effettivamente bisogno di rifiatare, passando ad una sola partita a settimana, ma al contempo ha un risvolto negativo notevole: lascia per due settimane i biancorossi sul fondo della classifica. Una situazione pesantissima, dunque, da cui Caja punta ad uscire con il lavoro in palestra e con il rafforzamento del gioco di squadra. Un piano che ha portato ai miglioramenti visti in Polonia, dove Varese ha fornito una prestazione corale coincisa non del tutto casualmente con l’assenza di Eyenga. Sono le contraddizioni del roster, principalmente, che Caja dovrà limare per condurre Varese fuori dalla zona retrocessione. Eyenga è spesso il miglior marcatore della squadra e uno dei giocatori più energici, ma tende troppo ad accentrare i possessi.

LA CURA CAJA
Così come Maynor, che in serata di grazia ha il talento per imprimere a fuoco il suo marchio sulla partita, ma che appare ancora lontano dalla condizione migliore e rallenta troppo la manovra biancorossa. Anche se sul campo del Rosa ha lanciato segnali importanti, che hanno compreso ottime intuizioni nella metà campo difensiva. Chi più ha beneficiato della cura di Caja, oltre a un ritrovato Ferrero, è stato Oderah Anosike. Il centro nigeriano è uno di quei giocatori che si buttano su tutti i palloni e nelle ultime gare della Openjobmetis è sempre stato tra i migliori in campo, catturando un numero enorme di rimbalzi (specialità della casa) e provando anche ad essere più aggressivo in attacco. Certo, non ha le caratteristiche adatte per essere incaricato di divenire l’uomo della rinascita, ma può mostrare ai compagni la via dello sforzo e del sacrificio. Perché, in fondo, di questo ha bisogno Varese per uscire alla crisi: di elementi in grado di imprimere una svolta caratteriale e mentale.

Filippo Antonelli