Giorni cruciali in casa Varese, giorni di discussioni interne, di colloqui con le istituzioni e soprattutto di incontri che potrebbero rivelarsi chiave. Dopo gli scossoni degli ultimi tempi, il Varese sta cercando di ripartire nuovamente e la prima mossa di chi ha deciso di rimanere è stata quella di tranquillizzare l’ambiente. “Noi ci siamo” il messaggio di Gabriele Ciavarrella che riprenderà il timone del club come presidente. Non sarà solo, perché accanto a lui si sono rivisti alcuni protagonisti della scorsa stagione rimasti quest’anno in disparte fino ad ora: l’avvocato Giuseppe Armocida, presidente del Consorzio Varese Calcio, l’attrice Sarah Maestri, madrina biancorossa ed Enzo Rosa, socio fondatore col 5 per cento delle quote societarie, membro del Cda ed ex responsabile dell’area tecnica. Proprio con quest’ultimo affrontiamo il delicato argomento. “Il campionato da vincere è esistere”, lo slogan di Gabriele Ciavarrella.

Come si muoverà adesso il Varese per continuare a sopravvivere?

“La prima cosa che vogliamo fare è mantenere la parola data. Dobbiamo ottemperare al pagamento degli stipendi e già ci siamo messi in moto. E’ importante per tranquillizzare sia l’ambiente che i giocatori stessi. L’aspetto economico e psicologico è fondamentale, la società non è saltata per aria”.

Dopodiché?
“Incontrare, fare appuntamenti con le solite persone che possono darci una mano per mantenere una tranquillità economica. Il Varese Calcio merita attenzione e cerchiamo l’aiuto di chi ce l’ha a cuore”.

Gli imprenditori Milanese (Econord), Orrigoni (Tigros)? Chi altro?
“Sicuramente loro li contatteremo perché del Varese sono anche tifosi. C’è già stato un approccio ed è arrivata una risposta positiva; l’accordo va solo concretizzato, ci sono comunque anche altre opportunità. A breve ci sarà un incontro con un altro varesino, ma, visti i precedenti, ci andiamo con i piedi di piombo. Ci conosceremo e poi vedremo come far combaciare gli obiettivi. Cerchiamo risorse e chi si avvicina a noi può scegliere se avere ruoli operativi oppure se non entrare nelle questioni gestionali. Non vogliamo correre troppo e fare il passo più lungo della gamba, preferiamo guardare al presente”.

Con l’uscita di scena di Basile (dg) e Taddeo (vicepresidente), come saranno ridistribuiti quote e ruoli dirigenziali?
“La prossima settimana, se saremo tutti d’accordo, compreso chi si è dimesso, formalizzeremo il tutto davanti ad un notaio. Magari potrebbe esserci già qualcuno pronto ad acquisire delle quote; altrimenti l’80 per cento di Basile e Taddeo tornerà in mano ai soci fondatori. Dobbiamo ancora decidere come saranno divise, la cosa importante da dire è che sarebbe una soluzione temporanea. Le quote sono un serbatoio pronto ad essere travasato in chi ci aiuterà”.

Potresti tornare a rivestire un incarico societario?
“Al momento sono tornato ad occuparmi dell’area tecnica. Credo che Ciavarrella manterrà il ruolo di presidente e continuerà ad occuparsi dei rapporti con istituzioni e imprenditori. L’obiettivo è di aggregare nuove figure poi vedremo”.

Capitolo squadra.
“Domenica col Bra mi è piaciuta la reazione del secondo tempo, nel primo invece si è visto il complesso di Masnago. Effettivamente il mister ha ragione quando parla di maggiori difficoltà nel giocare in casa, è visibile. Affidarsi ai passaggi all’indietro è un chiaro segnale di timore che al primo errore possano esserci mugugni. I tifosi sono stati bravi a far sentire a loro agio i giocatori, peccato aver sprecato due rigori. Poi siamo comunque stati bravi perché di solito quando sbagli così tanto rischi di perdere, invece l’abbiamo raddrizzata. Poteva essere un brutto colpo e invece la reazione non è mancata, peccato perché non riusciamo a scrollarci di dosso le avversarie”.

Elisa Cascioli