“100% Made in Gavirate. Orgogliosamente”. Questo potrebbe essere, anzi, decisamente è il motto de La Sportiva Gavirate, club che partecipa alla serie D con una squadra formata da tanti giovani allevati nella florida “cantera” bianconera.
“Tutte le nostre risorse alimentano il settore giovanile che – dice Paolo Guagno, responsabile della società gaviratese -, rappresenta da sempre il tesoro e l’unico vero interesse che ci spinge a fare attività. La Sportiva, infatti, è un sodalizio che nasce nel 1988 come espressione del movimento sportivo oratoriano, come tale dedicato in modo prevalente all’attività di bambini e adolescenti. Poi, nel corso degli anni, ci siamo trovati ad amministrare anche l’attività senior con un ruolo sempre mirato ad offrire uno spazio agonistico ai giocatori prodotti dal nostro settore giovanile. Da qualche stagione siamo in altalena tra serie D e campionato di Promozione, tornei che, ripeto, affrontiamo solo con le nostre risorse e senza ricorrere ai “mercenari” di una categoria che, comunque, rappresenta lo scenario perfetto in cui possiamo muoverci. Se la qualità del prodotto è buona si rimane in D, altrimenti si riscende al piano inferiore senza fare drammi e animati dalla voglia di risalire immediatamente”.

In questo momento siete dodicesimi, ad un passo dalla retrocessione diretta: come valuti la qualità del prodotto di quest’anno?
“Al netto della premessa precedente, penso che le nostre qualità siano più che discrete perchè – spiega Guagno -, al di là del risultato numerico abbiamo la certezza che il gruppo allestito sia tecnicamente e fisicamente degno della categoria. Poi, è chiaro, paghiamo in termini di esperienza e, aspetto rilevane, abbiamo sofferto anche per alcuni infortuni che ci hanno privato di giocatori importanti come Zanardini, fuori per la stagione, e Zin rientrato in campo solo da un paio di partite. Insomma: tenere il parquet con la stessa squadra che ha conquistato la promozione in serie D, abbiamo inserito solo Manfredi Bianco, nostro prodotto che negli anni scorsi ha giocato a Valceresio e Bosto, ci sembra già un bel risultato in un campionato in cui la gran parte delle nostre avversarie si muove pesantemente sul mercato. Il nostro “mercato”, invece, è tutto interno e punta alla valorizzazione del settore giovanile partendo ovviamente dal MiniBasket che conta 300 bambini affidati ad un maestro come Marco Di Rico e ai suoi collaboratori e prosegue con tutte le categorie giovanili: Under 13, 14, 16, 18 e 20, tutte allenate da tecnici gaviratesi che stanno crescendo insieme a noi: Cattaneo, Sallemi, Bianco e Bonino, oltre naturalmente a coach Realini che allena la prima squadra”.

Usando una similitudine di stampo “ecologico”, potrei dire: una società a “chilometro zero” …
“Le cose stanno proprio così e, del resto, insieme ad Alberto Ferrarini – i due formano da quasi trent’anni un’inscindibile e riconoscibilissima coppia nel panorma del basket varesino nda -, sotto la supervisione di Rino Paronelli, grande personaggio che ha letteralmente “importato” la pallacanestro a Gavirate, fin dal primo giorno abbiamo inteso mettere i marchi DOP e DOCG su tutta la nostra produzione”.

Torniamo alla serie D e ad un finale di stagione che si preannuncia incandescente…
“La classifica dice che siamo in piena lotta per cercare di evitare la retrocessione diretta e per provare a conquistare, eventualmente, la miglior posizione possibile nella griglia dei prossimi playout. Mancano ancora quattro partite che, come facile immaginare, saranno tesissime anche perchè, dietro di noi Clivio preme e il risveglio del Campus, che affronteremo domenica pomeriggio in casa, mettere paura a tutti. Una classica situazione da si salvi chi può in cui – conclude il dirigente gaviratese -, spero che la nostra serenità possa fare la differenza”.

Massimo Turconi