Prima lo shampoo alle proteine da parte di una delegazione di ultras biancoblu. Poi la secca presa di posizione in sala stampa. Il post partita del DS Sandro Turotti contempla ordinario e straordinario: “E’ giusto che parli io. E’ evidente che c’è qualcosa che non va. Oggi la prestazione della squadra è stata imbarazzante. Non siamo più quelli che pensavamo di essere. E’ stata persa l’umiltà. Manca l’atteggiamento per vincere le partite.Se non mettiamo anima e cuore siamo una squadra come le altre. Oggi abbiamo accelerato tre volte e abbiamo fatto tre gol. E’ una cosa che non si spiega. Come a Pontisola ci metto la faccia. Allora l’avevo fatto perché pensavo che questo gruppo avesse dei valori. E non era un problema di moduli. Oggi lo faccio perché da qui alla fine voglio delle risposte. Se non arriveranno vorrà dire che avremo sbagliato tutti. Io per primo. E anche se ho un contratto di due anni, se la proprietà non sarà contenta, non si andrà avanti insieme”.

Bomba, provocazione o calcolo? Probabilmente, un po’ di tutto. “E’ stato perso il senso di realtà. Provvedimenti? Giochiamo la partita di domenica poi vedremo. Credo che l’allenatore sia seguito dalla squadra. Oggi sono qui io perché altrimenti vi avrebbe raccontato le solite cose (la frase è un’altra ma il senso è quello, ndr). Evidentemente abbiamo fatto degli errori di valutazione sugli uomini prima ancora che sui giocatori. E non mi riferisco ai ragazzi più giovani. Anche se oggi Scanu è entrato molto male”. Le nubi sul futuro tigrotto (ripescaggio, fondo perso, strascichi delle sentenze sportive), possono avere un peso nel crollo di prestazioni della squadra? “Non so neanche se i giocatori leggono i giornali. In ogni caso io voglio vincere sul campo. Non mi interessa quello che può succedere dopo. Vedremo le regole per i ripescaggi. Non so se le conseguenze del “Dirty Soccer”, con le ammende ricevute potranno incidere. So solo che in questo campionato non posso accettare una posizione inferiore al secondo posto. Dobbiamo meritare questa piazza e questi tifosi perché qui lavorare è più stimolante. Molti giocatori sono in Serie D perché non hanno trovato di meglio. E’ bene che se ne rendano conto”. Insomma, ce n’è abbastanza per aprire un dibattito.

Ma ad evitare l’eventualità, si presenta Alessandro Gherardi. Un gol strepitoso che non cancella la giornata storta. Anzi. “Non è un momento facile. Poco impegno? Dovreste entrare nello spogliatoio e vedere la delusione”. Meglio fidarsi sulla parole anche se i fatti dicono altro. “Quella di Monza è stata una mazzata. Forse molti hanno paura di sbagliare. Ed è la cosa peggiore nel calcio”.

MelosiCrisi esistenziali che non coinvolgono Giuliano Melosi. Il tecnico giallorosso è carico quanto e più della sua squadra: “La salvezza quest’anno sarebbe davvero un miracolo. Credetemi. A novembre stava per saltare tutto. Fortunatamente poi ha ripreso in mano la situazione il presidente. Oggi sono veramente contento. Dobbiamo migliorare in fase difensiva. Ma abbiamo cambiato 3 moduli in partita sempre con la stessa efficacia. La Pro Patria? Credo che il loro sia un calo mentale”. Ma il presente dell’ex Varese sconfina nel paradosso. “Sono venuto a Grumello perché avevo voglia di lavorare. L’anno scorso dopo aver stravinto un campionato non mi ha chiamato nessuno. Adesso posso dire che ho già ricevuto chiamate. Forse quella di quest’anno si sta rivelando una vetrina migliore”. La Serie D è una brutta bestia. Basta saperla domare.            

Giovanni Castiglioni

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