Ultima gara casalinga di una stagione disastrosa nel girone d’andata e quasi trionfale nel girone di ritorno. È mancata solo la qualificazione ai playoff, ma considerando la situazione di classifica prima della pausa per le Final Eight era difficile ritenere la post-season un obiettivo raggiungibile. Coach Attilio Caja ha presentato così la sfida tra la sua squadra e la Vanoli Cremona:

«Ci teniamo molto: Cavaliero quando ha salutato la squadra ci ha chiesto di dedicargli la vittoria. In più c’è il ritiro di Bulleri: sono sicuro che si farà valere come al solito e ci vorrebbe un successo come giusto tributo. Infine, pur sperando che molti di questi giocatori possano rimanere con noi, per chi non lo farà è un’occasione per salutare il pubblico del PALA2A e per questo penso che abbiano forti motivazioni».

«Mi aspetto – ha proseguito il coach – una prova di intensità e spirito, come abbiamo sempre fatto da tre mesi a questa parte. Ci meritiamo di fare una grande partita. Oggi non parlo degli avversari perché vorrei parlare solo di noi: l’approccio agli allenamenti è stato serio e positivo, come se non fosse cambiato niente. Ho due sentimenti in questo momento: sono felice di venire ogni giorno in palestra e sono rammaricato perché la stagione sta finendo, ma finché giochiamo prevale la gioia».

Varese, rispetto alla sfida d’andata con Cremona (vittoria biancoazzurra per 85-71), ha fatto passi avanti notevoli: «Siamo contenti – ha commentato il coach – di esserci portati avanti nel discorso salvezza. Abbiamo raggiunto alcuni traguardi, come le sei vittorie di fila da ultimi in classifica e il ritorno al successo esterno nel derby, vogliamo continuare a far bene. La rivincita su Cremona come ciliegina sulla torta? Penso che abbiamo già fatto un girone di ritorno da 10, una vittoria domenica forse ci darebbe la lode».

La partenza di Cavaliero ha fatto passare i gradi di capitano a Giancarlo Ferrero, ma ha anche aperto uno spazio in rotazione per Avramovic: il serbo è sotto esame in ottica futura? «Per lui è una bella occasione: in allenamento – ha risposto Caja – mi ha dato buoni segnali, è partecipe e positivo e mi ha dimostrato di essere pronto. Io ho fiducia in lui e non direi che è sotto esame perché i giocatori li valuto ogni giorno. Semmai direi che ha la possibilità di dimostrare il suo valore».

«Perché ha giocato poco nell’ultimo periodo? Un allenatore non fa il politico e deve fare delle scelte. Se vuoi far contenti tutti, finisce che non fai contento nessuno. Piuttosto – ha concluso il coach – preferisco farne scontento uno. È un ragazzo giovane, non arriva da una grande scuola di basket per quanto riguarda il gioco di squadra, però sono sicuro che farà la sua parte e se farà qualcosa in più sarà un suo merito».

Filippo Antonelli