ANDAMENTO LENTO – Il Varese, che ha concluso la regular season al secondo posto con 63 punti, e la Caronnese, quinta con 59 punti, prossime rivali nella semifinale playoff di Serie D, hanno viaggiato costantemente nelle zone alte della classifica, con un andamento molto simile. I biancorossi hanno vinto 19 partite, ne hanno pareggiate sei e perse nove; i rossoblù hanno conquistato i tre punti in sedici occasioni, tre in  meno del Varese, si sono dovuti accontentare del pari undici volte e sono usciti dal campo sconfitti sette volte.

IN CASA SON DOLORI – Entrambe le compagini sono state spesso “corsare” (dieci vittorie fuori casa a testa) ma hanno anche perso molti punti sul terreno amico: il Varese si è dovuto arrendere in casa sei volte, la Caronnese sette. Particolare curioso: sia i biancorossi sia i rossoblù hanno perso nei propri stadi la maggior parte dei confronti con le dirette concorrenti alle migliori posizioni della graduatoria. Il Varese si è inchinato al “Franco Ossola” al Borgosesia (0-3), al Chieri (0-2), all’Inveruno (4-5), al Cuneo (1-2) e alla stessa Caronnese (0-1) che, a sua volta, sul terreno amico è stata sconfitta dal Borgosesia (0-1), dal Chieri (0-3), dal Cuneo (0-1) e dall’Inveruno (2-4).

LA BESTIA NERA – Le due squadre sono accomunate anche dalla generosità nei confronti del Legnano che, vincendo per due reti a una, sia alla sest’ultima giornata a Masnago sia alla quart’ultima a Caronno, ha costruito la miracolosa rimonta che, dall’ultimo posto in classifica, lo ha portato a giocarsi la permanenza in categoria ai playout.

ATTACCO DIVERSO – Una differenza sensibile tra Varese e Caronnese ha riguardato invece il potenziale offensivo. Il “trio mitraglia” formato da Mair (16 reti), Corno (14)  e Giudici (10) ha garantito ai rossoblù ben quaranta delle 55 reti messe a segno nella stagione, poco meno del doppio dei gol segnati in biancorosso da Scapini (12) e Giovio (11).

f.b.