Il Varese ha appena concluso una stagione tormentata in cui non ha raggiunto l’obiettivo sportivo, quello di vincere il campionato approdando in Lega Pro. Anche a livello societario le cose non sono andate per il verso giusto non riuscendo a trovare un equilibrio: Anzi, proprio negli ultimi giorni è ripiombato nel caos.
Dopo quelli ai giocatori, ecco i voti e i giudizi sulla stagione 2016/2017 a staff e società.

ALLENATORI
Ernestino Ramella 5.5: sei gare di campionato (quattro successi di misura 1-0, una sconfitta e un pareggio), due in Coppa Italia (una vittoria e una sconfitta ai rigori), esonerato dopo il pareggio in casa dell’ultima in classifica; la società voleva di più, il gioco espresso dalla squadra in effetti non era dei migliori ma non è che dopo sia cambiato di molto. Incolpevole.
Stefano Bettinelli 5.5: la società gli aveva chiesto di vincere e ci ha provato. Arrivato a 8 partite dalla fine, ha fatto risorgere Scapini mentre ha escluso dai giochi Giovio dopo un paio di gare non all’altezza. Le prime partite gli sono servite per conoscere i giocatori, ma la non vittoria con la Pro Settimo e la sconfitta col Legnano hanno pesato sulla sconfitta finale. Nelle ultime gare si è vista la crescita della squadra giunta in finale playoff, poi persa col Gozzano. I numeri dicono 6 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte considerando anche gli spareggi post season. Incompiuto.
Francesco Baiano 5: ha provato a dare la sua impronta, ma la sua squadra ha avuto tanti alti e bassi. Venti panchine col Varese, 10 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte, un rendimento lento soprattutto nel periodo in cui è venuta a galla la crisi debitoria e societaria; alla fine ne è stato risucchiato e ha pagato con l’esonero. Ha avuto il merito di inventarsi quel 3-4-1-2 poi mantenuto da Bettinelli e di usare Rolando come play. Ha invece rilegato in panchina Scapini, rispolverato nel finale, puntando tutto su Gucci che ha invece deluso. Debole.

DIRETTORI
Paolo Basile 5: prima conferma Melosi e poi lo sostituisce con Ramella. Indeciso sul ruolo di Merlin, alla fine lo conferma. Prende maggiori poteri dirigenziali, nel corso della stagione coinvolge l’imprenditore Aldo Taddeo, spariscono per una mesata per poi riapparire con l’asso nella manica, Fabio Baraldi che poi si rivela un due di picche. Nel frattempo passano altri due allenatori. Tumulto.
Alessandro Merlin 4: saremo anche di parte, ma ci rimarrà sempre il dubbio di come sarebbe andata la stagione se avessimo potuto contare sul bomberone dell’Eccellenza, Carmine Marrazzo. Ha optato per le riconferme di chi ha avuto meno personalità, ha scelto i suoi uomini di fiducia che però hanno deluso per non parlare del mercato invernale: cinque attaccanti e nessun centrocampista in grado di fare la differenza in un totale di 26 giocatori tesserati. Bene Pissardo, complimenti per Talarico, ma se con tre allenatori diversi la squadra continua a non girare come dovrebbe fare una capolista significa che l’errore sta alla base. Bocciato.

SOCIETA’ 0: non ce ne voglia nessuno, ma facciamo di tutta l’erba un fascio. Accumulo di debiti, scarico di responsabilità, cambio di ruoli, arrivo di nuovi personaggi in corsa, veleni e accuse, visioni diverse, guerra interna e chi più ne ha più ne metta. Il tutto è inevitabilmente ricaduto sulla squadra. Dilettanti allo sbaraglio.

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Elisa Cascioli