«Una società sportiva è qualcosa di più dei soli risultati della prima squadra». Questa frase, pronunciata dall’amministratore delegato Fabrizio Fiorini, racchiude l’essenza di un progetto come Basket: una scuola di vita, giunto alla sua quindicesima edizione. Raffaella Demattè, responsabile biglietteria e logistica di Pallacanestro Varese e promotrice dell’iniziativa, ha tratto le conclusioni di un’altra annata:

«Siamo stati ancora più vicini alle scuole e per farlo serve dedizione, professionalità e accuratezza. Non potevamo arrivarci – spiega Demattè – da soli: per questo ringrazio lo sponsor Teva e gli enti che ci permettono di portare avanti questo progetto. Condividere con i ragazzi l’esperienza di atleti professionisti ha un enorme valore educativo e mostra loro come si mette in pratica la realizzazione di un sogno».

Basket: una scuola di vita, patrocinato dal Comune di Varese, dalla FIP, dal CONI e dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese, ha portato i giocatori della Pallacanestro Varese nelle classi di circa dieci scuole e ha permesso – grazie al supporto di Teva – a quasi 2000 ragazzi di vedere dal vivo alcune di gare di campionato e di FIBA Champions League.

Al fianco di questo progetto, Pallacanestro Varese ha inaugurato l’attività dell’Alternanza Scuola-Lavoro, accogliendo tredici ragazzi (due del Liceo Sportivo Maria Ausiliatrice, due dell’Istituto Einaudi e nove del Liceo Edith Stein) che hanno partecipato in prima persona per due settimane alle attività di un club professionistico di Serie A.

«È stato un grosso progetto, messo in atto con l’aiuto del professor Giovanni Todisco. Un’esperienza bellissima – ha concluso Demattè – per i ragazzi, ma anche per noi. È interessante lavorare a stretto contatto con loro perché hanno entusiasmo, voglia di crescere e di imparare. Spero di essere qui tra quindici anni a festeggiare i trenta di Scuola di vita e i quindici dell’Alternanza Scuola-Lavoro».

Il vice-sindaco di Varese, Daniele Zanzi, ha commentato il progetto biancorosso: «Questa società ha radici profonde e possenti nella nostra città: quando ci sono ramificazioni, i frutti non possono che essere sani. Lo sport, se praticato in modo bello, ha un grande valore. Pallacanestro Varese si sta radicando sul territorio e per farlo non può che partire dai ragazzi e dai bambini. Appoggeremo sempre un’iniziativa così meritevole perché l’entusiasmo dei giovani è la vera rappresentazione dello sport».

Dello stesso avviso è stato Marco Caccianiga, delegato CONI della provincia di Varese: «Lo sport aiuta solo se chi lo conduce sa quello che fa. Servono maestri ed educatori, personale qualificato. Per questo il CONI sta cercando di intervenire sempre di più in fascia scolare e pre-scolare. Un progetto come quello di Pallacanestro Varese è importante perché porta i veri valori dello sport ai ragazzi».

Al termine della conferenza stampa è avvenuta la premiazione dei nove ragazzi del Liceo Edith Stein e dei bambini delle classi seconde e terze della Scuola Primaria Enrico Fermi di Cavaria con Premezzo. I secondi hanno vinto la sfida del miglior striscione («Saremo tutti promossi perché tifiamo biancorossi») da esporre durante le partite casalinghe della Pallacanestro Varese.

Filippo Antonelli