Un curriculum nel grande calcio che fa rabbrividire, Paolo Taveggia, ex direttore generale di Milan (dall’86 al ’92) e in passato anche team manager di Inter e Napoli, è immerso in un’avventura tutta nuova, la prima in Serie D, la prima con la Caronnese, ambizioso club presieduto da Augusto Reina, numero uno dell’Illva azienda che ha reso il Disaronno il liquore più conosciuto e bevuto al momento, che vuole ulteriormente migliorarsi dopo gli ottimi piazzamenti degli ultimi anni.

Come è arrivato alla Caronnese?
“Tramite Giuseppe Pirola che attualmente è vicepresidente. Ci conosciamo molto bene, mi ha chiesto se potevo essere interessato, io ho risposto ‘Molto volentieri’ ed eccomi qua”.

Perché questa scelta?
“Perché mi piace il progetto, gli obiettivi e soprattutto le persone che vogliono raggiungerli. La Caronnese è un ottimo nome”.

E quali sono?
“Confermare la bontà del lavoro fatto nel recente passato e migliorarlo. In un medio arco ti tempo, al massimo tre stagioni, vogliamo il salto nella categoria superiore. Per questo serve un reparto tecnico coeso per combattere sempre nel rispetto del passato. Attorno ad una squadra vincente vogliamo anche costruire una struttura adatta ad ospitare tanto pubblico”.

Ci sono molte squadre ambiziose, come il Varese, e altri grandi progetti come quello della Bustese Milano City. 
“Questo significa che dobbiamo lavorare intensamente. In merito alla Milano City dico che può essere effettivamente la terza squadra di Milano tenendo presente che Milan e Inter, tutte e due cinesi, rappresentano la multinazionalità della metropoli. Va benissimo poter pensare di essere la terza squadra, ma senza pensare di riuscire a competere con Milan e Inter”.

Qual è la sua idea sulla Serie D?
“Per me vale come la Champions League… e ne ho ‘giocate’ svariate. Nel senso che vivo questa esperienza con lo stesso entusiasmo e spero di poter mettere a disposizione le mie conoscenze senza essere presuntuoro. E’ la mia prima esperienza in questa categoria e staremo a vedere, sono curioso”.

Capitolo mercato.
“Ci sono squadre che investono molto nel parco giocatori, noi manterremo un budget adeguato. Il lavoro complicato è trovare elementi che comprendano i nostri obiettivi a lungo termine. Non faremo un’asta per aggiudicarci i giocatori, non faremo rialzi folli. De Angeli e Massaro lo hanno capito, così come Corno, emblema da tanti anni”.

Priorità?
“Difesa e attacco sono quasi a posto. Stiamo lavorando sui portieri, poi occhio agli under, sono loro che ti fanno fare la differenza. Se li azzecchi fai dei bei risultati, se fai scelte sbagliate sul fronte giovani rischi di andare in malora”.

Elisa Cascioli