I riscontri positivi del recente meeting con cui alle Ville Ponti si è dato il la al progetto “Varese Terra di Moto” – avviato da un network di imprese del settore supportate dalla Sport Commission della Camera di Commercio – si traducono subito in nuova operatività: fin d’ora, è stato programmato un seguito per settembre con delle proposte operative. In quella circostanza, dopo un’estate di analisi e indagini qualitative, verranno illustrate alcune iniziative concrete sul fronte del turismo sportivo. Tra queste, un protocollo affinché il territorio varesino sia sempre più riconoscibile come motorcycle-friendly.

Del resto, sia in termini strettamente produttivi, sia nell’indotto generato, il comparto delle due ruote a motore vede Varese tuttora all’avanguardia. Non è dunque solo una storia illustre, con marchi capaci di dominare a lungo nelle competizioni internazionali, quella che si pone a fondamento del progetto: il presente parla infatti di una filiera che è stata mappata ed è composta da 21 imprese che operano nella fabbricazione, tra produttori di motociclette e di accessori e componentistica, e 123 nella commercializzazione. Una realtà che si traduce in 421 posti di lavoro, ponendo Varese al primo posto tra le province lombarde.
Sul nostro territorio, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, c’è insomma chi produce le moto, chi la componentistica, chi realizza gli accessori, ma anche chi organizza eventi legati a questo mondo e, naturalmente, chi offre formazione e servizi oltre a chi può attrarre turismo che si muove con questi mezzi. Si calcola che, per ogni milione di fatturato nella produzione strettamente motociclistica, se ne generino 2,35 estendendo il campo a tutti i settori economici coinvolti.

Una vera eccellenza, quindi, da valorizzare al meglio. «Varese Terra di moto non è un’utopia – dice Massimiliano Serati, economista dell’Università Carlo Cattaneo LIUC –, ma un progetto che poggia su basi solide, supportate anche dall’evidenza dei numeri. La provincia di Varese esibisce il più alto indice di specializzazione in Lombardia per quanto riguarda la fabbricazione di motocicli; la filiera è così ramificata e capillare, che per ogni posizione occupazionale attivata nell’ambito della fabbricazione dei motocicli si creano 26 posti di lavoro nell’indotto. Per non parlare poi della tradizione produttiva e sportiva, della capacità di innovare e della vivacità dei motoclub».

Una rete “naturale” di attori, composta da imprenditori, sportivi, appassionati, rivenditori, operatori turistici e organizzatori di eventi. «Una rete che grazie all’entusiasmo e all’instancabile impegno di chi ha avuto l’intuizione di dar vita a “Varese Terra di Moto” – sottolinea il segretario generale della Camera di Commercio Mauro Temperelli si vuole tradurre in un brand integrato capace di fare sviluppo economico e attrattività territoriale e turistica. Un progetto che è perfettamente in linea con gli obiettivi della nostra Sport Commission di fare dell’attività sportiva a 360 gradi un elemento di richiamo non solo per gli atleti e i loro famigliari ma, più in generale, per tutti gli appassionati delle varie discipline. E questo contando su di un territorio che presenta un fascino ambientale e caratteristiche naturali tali da poter essere un luogo ideale per praticare sport di terra, acqua e aria».

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