Turotti 2. Se sarà anche vendetta lo scopriremo solo addentando il prossimo campionato. Intanto, il DS biellese affila le armi in vista del raduno del 20 luglio. Ancora qualche giorno, insomma, e il velo sulla nuova Pro Patria sarà inevitabilmente tolto.

Si riparte senza Asmini, Scapini e (se vogliamo) anche senza Bonazzi comunque già sollevato dall’incarico ad aprile. Vale a dire che del progetto iniziale di un anno fa è rimasto solo lei. Che effetto le fa?
Un effetto strano. Soprattutto per Asmini. Era stato lui a chiamarmi a Busto e abbiamo lavorato a stretto contatto per un anno intero. Ovviamente, non entro nella sua scelta personale. Per Scapini non è un discorso di mia competenza. Credo siano cose che fanno parte del gioco.

Si è parlato di accorpamento dei ruoli di DS e DG. E’ davvero dotato di superpoteri?
Mi fa piacere che mi venga posta la domanda. Nessun superpotere. Continuo a fare esattamente quello che facevo l’anno passato e cioè il DS. Poi è ovvio che ci sia massima collaborazione con la proprietà. Ma niente di più di questo.

Nella trattativa primaverile con il binomio Galli/Simonini la sua figura è sembrata uno degli oggetti del contendere. Essere stato confermato è più fonte di soddisfazione o di responsabilità?
Ho letto anch’io. Ma non sono stato coinvolto direttamente nella vicenda. Sa cosa le dico? Francamente, mi interessa poco.  

La presidentessa Patrizia Testa è stata molto netta dichiarando di avere come obiettivo quello di vincere il campionato. E’ dello stesso avviso?
Credo che il discorso sia molto semplice. Tutti vogliono vincere. E capisco che a Busto i tifosi vogliano un solo risultato. La Pro Patria è in questa categoria per primeggiare. In qualche modo ci tocca. Ma è anche molto dura. Perché ci sono squadre con budget pari al nostro o anche superiore. E, oltre ai soldi, servono anche le idee. Poi ogni campionato è diverso. L’anno scorso il Monza ha dominato anche grazie a noi che abbiamo perso colpi. Dobbiamo sapere che ci sono anche gli altri. Volendo fare una battuta, guardate alle squadre che stanno allestendo il Crema o il Rezzato, piccole realtà con grandi ambizioni. Tra l’altro, bisognerà anche capire in quale girone saremo. Nel B eravamo fuori luogo. Sarebbe bello avere qualche derby in più. Quest’anno pare che ci sia anche l’ipotesi Sardegna. E’ prematuro fare delle valutazioni.

A proposito di budget, assisteremo alla ventilata spending review?        
La proprietà mi ha confermato che il budget sarà lo stesso dell’anno passato. Poi, se durante la stagione, dovesse servire ancora qualcosa, potrebbe essere fatto un ulteriore sacrificio. Quantomeno per la prima squadra, nessuna spending review.

Capitolo campi di allenamento. Il tema sta diventando spinoso.
La domanda andrebbe posta alla presidentessa. Posso solo dire che grazie alla proprietà è stato fatto un investimento sul rifacimento del campo già esistente. Dovremo emigrare per un mese, un mese e mezzo (a Villa Cortese, ndr), ma poi saremo coperti. Il problema riguarda il Settore Giovanile. Se si vuole fare un progetto di lunga scadenza e sviluppare il senso di appartenenza, le strutture sono fondamentali. Mi sembra da anni un problema del territorio. Anche nelle realtà circostanti come Legnano e Varese. Non posso avere un ristorante con una bella sala da pranzo ma senza la cucina. Diventa tutto inutile. Si è costretti a vivacchiare.

Veniamo alla squadra. La conferma di Javorcic è nel segno della continuità?
No. Almeno, non solo. Abbiamo riconfermato il tecnico per le sue qualità, la sua grande voglia e meticolosità. Per noi le settimane trascorse con lui sono state una sorpresa. E’ preparato, ha grande ambizione e voglia di arrivare. Conoscere già l’ambiente è solo uno degli aspetti valutati. E non il primo. Certo, il fatto che il suo metodo di lavoro sia già patrimonio di alcuni giocatori, può essere d’aiuto. Ne parlavo in questi giorni con Pedone.

Ecco, Pedone. Sarà confermato anche lui al pari di Disabato? Rivedremo in biancoblu anche Colombo e Ferraro?
Non mi piace anticipare nulla fino a quando non ci sono le firme e l’ufficialità. Ma andiamo in quella direzione per entrambi. Manca poco. Con Colombo e Ferraro, invece, abbiamo fatto solo una chiacchierata. Bisognerà vedere se si incontreranno le nostre esigenze con le loro.

Sarà ancora una Pro Patria con 3-5-2 d’ordinanza?
Le scelte tattiche sono di competenza del tecnico. Stiamo cercando giocatori duttili, in grado di cambiare modulo anche durante la stessa gara. Credo però che il sistema di gioco base sarà ancora il 3-5-2.

Per conoscere il nome dell’agognato bomberone dovremo attendere il giorno del raduno?
Arriverà prima. Visto anche come è andata l’anno scorso con Cappai (svelato proprio il giorno del ritrovo allo “Speroni”, ndr). Devo dire che ci mancano anche altri giocatori. Non solo la punta. La scelta dell’attaccante è però molto delicata. Il curriculum dice quanti gol si sono fatti in passato. Non è poi detto che si possa fare altrettanto anche in futuro.

A Sondalo dal 21 al 30 luglio. Amichevoli in programma?
Di certo c’è solo il test del 29 con una rappresentativa locale. Javorcic preferisce lavorare con il gruppo piuttosto che fare amichevoli. Se avremo però la possibilità di un triangolare con il Torino (in ritiro nella vicina Bormio) ed un’altra squadra, non ci tireremo indietro.

Giovanni Castiglioni