Lo “tsunami”, seppur gentile nei toni e tranquillo nelle sue movenze, arriva all’improvviso spazzando via tutto quello che c’è sul tavolo di Thomas Valentino, presidente del Basket Gallarate: pensieri, progetti, appuntamenti, scadenze. E, come sempre succede in casi del genere, costringe, lo “tsunami”, ad occuparsi solo di quello.
Così, per una dozzina di giorni, Valentino e i suoi collaboratori devono mettere da parte le trattative di mercato, i colloqui con giocatori e agenti e tutte le incombenze che, di solito, accompagnano la costruzione di una squadra. A questo punto, però, lo “tsunami” va spiegato ed il numero uno gallaratese, presa la rincorsa, tira via tutto d’un fiato: “Parlare di “tsunami” credo sia del tutto corretto perché – spiega Valentino -, quello che è accaduto nei giorni scorsi all’interno del nostro club può certamente configurarsi con qualcosa di simile ad un’onda anomala”.

THOMAS  VALENTINO basket gallarateQuindi, che vi è successo?
“E’ successo che, del tutto inattese, sono arrivate sul nostro tavolo le dimissioni di Maurizio Bonelli, vice in prima squadra capace di fornire un contributo fondamentale per il nostro salto in C1, allenatore delle giovanili, ma soprattutto “inventore” del progetto Ayers Rock. Insieme a quelle di Maurizio, personaggio di alto livello ben conosciuto per il suo eccellente lavoro in tutta la provincia di Varese e non solo, sono arrivate anche le dimissioni di Sergio Dall’Osto, general manager Ayers Rock con vastissima esperienza e grandi capacità. Dimissioni irrevocabili visto che Bonelli e Dall’Osto, nonostante le mie ripetute insistenze e i mille inviti a rimanere, non hanno fatto un passo indietro rispetto alle loro decisioni. Così, in tempo zero, mi sono ritrovato fra le mani una patata bollentissima: gestire un club con tantissimi tesserati, una lunga e brillante storia alle spalle, una consolidata tradizione di lavoro nel settore giovanile e, anche, un “nome” prestigioso nell’ambiente. Tutto ciò, senza il minimo preavviso”.

Tuttavia, se non ricordo male, riunificare le due società era una tua idea.
“Quella di cui ti avevo già parlato era molto più che un’idea: era il mio sogno. Cullato fin dal primo giorno di presidenza: prendere il Basket Gallarate e l’Ayers Rock e, prima o poi, riunirle in sotto una sola bandiera: quella della Pallacanestro Gallaratese, la nuova società che avevo in testa. Però, queste mosse a sorpresa, che hanno sconvolto i miei piani proiettati verso il futuro, mi hanno costretto a rivedere completamente i programmi e, lo confesso, i primi giorni non sono stati facilissimi. Soprattutto in termini decisionali. Perché – continua Thomas -, un conto è gestire una società già di certe dimensioni e certamente destinata a crescere come il Basket Gallarate e ben altra cosa è accollarsi dall’oggi al domani la responsabilità di un progetto che “suona al doppio” in termini di impegno, cura, dedizione, reperimento delle risorse economiche e via discorrendo”.

Come ne sei uscito?
“Con l’aiuto di tutti i miei bravissimi collaboratori, primo fra tutti Alessandro Ferri, cui vanno i miei ringraziamenti sinceri e i complimenti per l’aiuto prestato. Ferri, infatti, ha messo a disposizione l’esperienza accumulata in occasione della gestione del Basket Gallarate in seguito alla morte del compianto presidente Leoni. Ferri, pur davanti ad un “deja vu”, si è caricato di responsabilità e con grande attivismo ci ha dato le dritte per risolvere rapidamente le difficoltà. Nel giro di un paio di giorni abbiamo rifondato l’assetto societario dell’Ayers Rock nominando presidente Michele Camarda, tesoriere Massimiliano Leoni, consiglieri Elena Pastorelli e Cristian Borghese. Di contro abbiamo allargato la base societaria anche del Basket Gallarate inserendo Luca Germani e Roberto Galli in ruoli dirigenziali. Il tutto per preparare in fretta il terreno per un altro grande sogno: diventare Pallacanestro Gallaratese già dalla stagione 2017/2018. Stiamo studiando con attenzione le norme federali per capire se una cosa del genere è fattibile già adesso e, nel caso, lotteremo contro il tempo per riuscirci perché sarebbe bellissimo sbarcare in C Gold col nuovo logo societario”.

E, scusa, il basket-mercato?
“Dalla prossima settimana riprenderemo qual paio di trattative che, travolti da una cosa così grande, avevamo un po’ accantonato. Ma, nel merito – garantisce il “Boss” di Gallarate -, nessuna preoccupazione: stiamo per “chiudere” la squadra e penso sarà davvero un gruppo competitivo”.

Massimo Turconi