Paola Florio, nata a Tradate il 3 maggio del 1986, è arrivata al Varese poco più che maggiorenne per coltivare la sua più grande passione: “Da bambina ho fatto tutti gli sport possibili e immaginabili, ma niente, avevo sempre in testa il calcio. Volevo giocare a calcio, e così è stato. Gioco fin da quando ero piccola, attività che affianco a quella che mi vede protagonista al Varese Calcio come allenatore”.
Da una vita al Varese, possiamo dire da sempre? “Sono arrivata una decina di anni fa con Marco Caccianiga che mi ha introdotto. Nel mio percorso il rapporto con Cosimo Bufano è stato fondamentale per la mia crescita. Dopo il fallimento di due anni fa, abbiamo preso in mano tutta la Scuola Calcio biancorossa e questo mi ha permesso di fare una grandissima esperienza. Federico Fumagalli è il compagno di mille avventure che tutti vorrebbero sempre avere al proprio fianco”.
Perchè questo distacco? “Semplicemente perchè ho avuto un’opportunità che mi permetterà di crescere ancora e per questo ringrazio il Ceresium Bisustum. Me ne vado con il sorriso, consapevole di aver dato tanto al Varese ma di aver ricevuto in cambio molto di più. Lascio una famiglia, ma una famiglia vera, non come spesso si legge nelle interviste, consapevole che a Porto Ceresio ne troverò un’altra pronta ad accogliermi a braccia aperte”.
Al Ceresium non sarai solo campo, ma avrai anche un ruolo importante dietro la scrivania. “Sarò il ds sia della sezione maschile che di quella femminile. Mi occuperò dai bimbi del Progetto Pallina fino agli Allievi e anche della formazione femminile dove, peraltro, gioco. Una sfida affascinante e molto stimolante. Prenderò anche un gruppetto di bimbi per continuare a fare quello che più mi piace, cioè educare al gioco del calcio”.
Il Ceresium Bisustum femminile, peraltro, è fresco di promozione in Serie C. “E’ stata una grande annata. Siamo partite in sordina senza per forza voler vincere il campionato, ma giornata dopo giornata ci abbiamo creduto e la prossima stagione saremo in Serie C”.
“Ho già salutato Cosimo e Federico su tutti, ma ci tengo a ringraziare i miei collaboratori e tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita calcistica al Varese e che, nonostante fossi donna, mi hanno sempre supportato e rispettato in un modo prettamente maschile”.
Paola se ne va con il solito inconfondibile sorriso che l’ha accompagnata in questi dieci anni di Varese e che, oltre alla grande professionalità, l’ha fatta apprezzare.
Michele Marocco