Varese-Como, un derby lombardo che torna ad accendere gli animi dopo otto anni. Se fossimo in Spagna lo definiremmo un “clàsico” perché, al di là della secolare rivalità, non solo sportiva, tra bosini e laghisti, le due squadre hanno incrociato le armi ben quarantaquattro volte dal 1928, quando il Como, che si era appena fuso con l’Esperia, si chiamava Comense. Tirando le somme di questa sfida infinita diciamo che il “bilancio” è sia pur lievemente favorevole ai biancorossi, usciti vincitori 16 volte contro le 13 dei lariani, mentre per 15 volte il derby si è chiuso in parità.
L’ultimo doppio incrocio risale al campionato di Prima divisione (serie C) 2009/10, quando, il 30 agosto, i biancorossi riuscirono a imporre il pari al Sinigaglia, grazie una rete di Giulio Ebagua al 24’ del primo tempo, pareggiata dal dischetto, al 14’ della ripresa, da Michele Franco, il terzino “diesel” che in seguito avrebbe vestito la casacca biancorossa. Nella partita di ritorno, giocata al “Franco Ossola” il 10 gennaio 2010, il Varese s’impose con una rete di Stefano Del Sante al 26’, che valse anche il primato di dieci vittorie consecutive in casa ottenuto dal Varese di Beppe Sannino, alla fine del torneo promosso in serie B dopo 25 lunghi anni di assenza dal campionato cadetto. Quella doppia sfida va purtroppo ricordata anche per il desolante contorno in cui ebbe luogo. Ai tifosi biancorossi fu vietato l’accesso allo stadio comasco in occasione dell’incontro d’andata, che si svolse pressoché a porte chiuse, in un’atmosfera surreale, dato che anche la “curva” lariana, per contestare il divieto imposto ai sostenitori del Varese, restò fuori dallo stadio. Al “Franco Ossola”, l’incontro del 10 gennaio fu quasi altrettanto freddo, in quanto furono ammessi sugli spalti solo una cinquantina di tifosi lariani in possesso della “tessera del tifoso”. I provvedimenti restrittivi dell’autorità di pubblica sicurezza furono dettati dal ricordo di quanto avvenne il 18 ottobre 1998, fuori del “Franco Ossola”, dopo un insipido 0 a 0 tra le due squadre nell’incontro d’andata del campionato di C1. Le vie attorno allo stadio, e in particolare via Manin, furono teatro di episodi di guerriglia urbana, che causarono il danneggiamento di automobili e la distruzione di una cabina telefonica (allora ce n’erano ancora). Per il tardo pomeriggio di violenza furono denunciate trentadue persone, tra cui sette minorenni. Per la cronaca, la partita di ritorno finì con il successo di misura del Como ( Alberto Colombo al 28’ del secondo tempo).
Tra l’ultimo decennio del Novecento e il primo del nuovo millennio, Varese e Como s’incrociarono altre cinque volte, quattro in C1 e una in Seconda divisione . Nel campionato di terza serie 1990/91, il 2 dicembre ’90, i lariani espugnarono il “Franco Ossola” grazie a una rete di Loris Pradella (43’) e a un’autorete di Sean Sogliano (49’), un doppio svantaggio non compensato dalla rete segnata, all’80’, da Marco Bolis. Nel campionato di C1 1999/2000) il Varese vinse per 2 a 1 a Masnago, grazie alle reti dello stesso Saverino (30’ pt) e dell’ex comasco Luis Centi, implacabile dal dischetto al 37’. Per gli ospiti, al 7’ st, accorciò le distanze Francesco Rossi.
Una vittoria per parte nella stagione successiva: a Varese decise una rete, ancora una volta, di Saverino (22’ pt).
Dopo un intervallo di otto anni, Varese e Como si ritrovarono in Seconda divisione. Curioso l’esito del doppio confronto: entrambe le sfide finirono con il risultato di 3 a 2. Al “Franco Ossola”, il 15 febbraio 2009, i biancorossi si ritrovarono in vantaggio di tre reti (Stefano Del Sante al 44’ pt, Edoardo Gorini al 18’ st e Paolo Grossi al 30’) ma nel finale subirono le reti di Facchetti e di Patrick Kalambay. Le sfide più appassionati tra Varese e Como ebbero luogo però nella serie cadetta, ma degli anni ruggenti, come pure della “preistoria” del derby tratteremo nella prossima puntata.
Fausto Bonoldi
(immagini di repertorio)