Un altro confronto senza precedenti domenica allo stadio di Masnago, sì perché la seconda e ultima volta che i biancorossi  ospitarono  i bianconeri di Tortona fu sul prato delle Bettole, dove dopo la partita, per lavarsi, i giocatori avevano a disposizione solo una tinozza. Altri tempi davvero e da quella domenica d’ottobre, precisamente il 20 ottobre 1929, sono trascorsi ottantotto anni. Il risultato? Vinsero gli ospiti con una rete di scarto e bissarono il successo (3-0) nella partita di ritorno disputata a Tortona il 2 marzo 1930. Alla fine del torneo i bianconeri alessandrini, vincendo lo spareggio con il Como, fecero il grande salto dalla I Divisione alla serie cadetta. Le due squadre si erano affrontate anche  nella precedente stagione 1928/29 della terza serie nazionale: il  10 febbraio ‘29, sempre alle Bettole, il Varese prevalse per 2 reti a 0, vendicando la pesante sconfitta per 5 a 1 subita a Tortona nell’incontro d’andata il 7 ottobre del ’28.

Abbiamo finora parlato di Tortona perché il Derthona, nome latino della città piemontese, o meglio il Derthona Football Club, fondato nel 1908, due anni prima del Varese, ha cessato di esistere quest’anno. La gloriosa bandiera del calcio tortonese è stata raccolta dal Calcio Derthona, già Calcio Tortona, che sarà ospite domenica a Masnago, ma la passione del pallone è portata avanti anche dall’ASD Hic sunt leones Derthona, che milita nel campionato piemontese di prima categoria. Il blasone della defunta società deriva dai buoni campionati disputati negli Anni Trenta, anni in cui i tortonesi si misurarono con l’élite del calcio italiano, prestazioni che i bianconeri non riuscirono più a ripetere nel Dopoguerra quando militarono tra la terza e la quarta serie con periodici scivoloni nel calcio dilettantistico piemontese. Il Derthona storico, che giocava le partite interne allo stadio “Fausto Coppi” (3.450 posti tra tribuna e gradinata) è stato allenato da quattro indimenticati ex biancorossi: Pierino Cucchi, il motorino del Varese dei primi Anni Sessanta, Carletto Soldo, Luigi Manueli e Michelangelo Rampulla.

f.b.
(foto di Orgoglio Varesino)