Un punto guadagnato o due persi? Domanda banale. E la risposta lo è altrettanto perché sì, quello di ieri a Dro è per la Pro Patria davvero un punto guadagnato. Anzi, straguadagnato. Sotto di un gol, di un uomo e con quella sensazione un po’ così di una domenica balorda, aver salvato l’imbattibilità nel’Alto Garda è materiale che verrà buono anche più in là. A patto di non derubricare il pericolo scampato a semplice (semi)incidente di percorso. “Prendiamoci questo punto. Ma quando troviamo squadre come questa che non ti fanno giocare, dobbiamo trovare delle contromisure”.
Javorcic è il primo a sapere che per vincere un campionato servono più dimensioni. Quella perimetrale non basta. Soprattutto quando la vena (o la condizione) di chi dovrebbe esaltarla è ancora lontana dal top. Allusione a Le Noci? Sì, ma non solo. Ieri per impattare la gara è servita la consueta percussione di Pedone (e il furto con scasso del solito Santana). Prima di allora gli esterni avevano quagliato pochino. Anche perché spesso nella manovra tigrotta c’è ampiezza ma non profondità. Area di miglioramento nota. Su cui non mancano tempo e uomini per lavorare.

Ma per onestà intellettuale, gli (eventuali) demeriti biancoblu non vanno confusi con i meriti trentini. Al “Comunale Oltra” il Dro ha messo sul campo tutto quello che serve per dare noia alla Pro Patria. Tenacia, linee strette (4-4-2 al posto del canonico 4-3-3) e ostinata tendenza a spezzare il ritmo. Ok, i gialloverdi non segnano neanche per scommessa e se non fosse stato per il fuoco amico di Colombo (imperizia, non certo sfortuna), sarebbe magari finita come a Grumello. Ma il calcio (come tutto lo sport) ha una sua imponderabile giustizia. Ieri perfettamente rispettata.

Con Disabato da valutare, Le Noci probabilmente out e Bortoluz ancora da inserire, le scelte dell’immediato rischiano di essere (quasi) obbligate. Mettendo nel conto anche (contro il Pontisola), la squalifica di Scuderi. Da domenica prossima al 5 novembre ci saranno 6 gare in 22 giorni. Tante. Forse addirittura troppe. Meglio quindi evitare di dare un occhio alla classifica. E all’attuale terzo posto con la vetta distante 2 punti (seppur con una gara in meno). Nell’immaginario collettivo l’anno passato il Monza ha asfaltato il campionato. Eppure, andò in testa solo alla 14^ giornata. Non c’è nessuna fretta. Almeno per il momento.    

Giovanni Castiglioni