Servivano i due punti e la vittoria è arrivata, frutto della grande volontà dimostrata dalla squadra di coach Caja nell’ultimo periodo di gioco. Un successo casalingo contro una formazione di pari livello costituisce, a questo punto del campionato, una boccata di ossigeno dopo che nei primi turni la classifica della Openjobmetis era stata penalizzata da un calendario infernale.

Non sono solo i due punti, però, a rasserenare gli animi di Masnago: il fattore più importante è che Varese ha dimostrato di avere effettivamente quelle caratteristiche che in estate erano state descritte come fondamentali per poter vivere una stagione tranquilla. La combattività, quella voglia di buttarsi su ogni pallone vagante, è stata la vera chiave di una vittoria non facile.

L’attacco, soprattutto nel terzo periodo, si è più volte inceppato. La difesa, come di consueto, ha invece retto bene, anche se Pistoia è stata in grado per trenta minuti di trovare soluzioni vincenti, grazie soprattutto ad una propensione al rimbalzo offensivo (14 totali per i toscani) che ha permesso agli ospiti di non uscire mai dalla partita. Poi, nella terza frazione di gioco, c’è stato un vero e proprio blackout varesino, con la The Flexx che è entrata negli ultimi 10 minuti di gara con ben 6 punti di vantaggio.

A quel punto del match, Caja ha trovato dai suoi le risposte che cercava: si è parlato per lungo tempo di una squadra senza un leader vero e proprio, con la necessità che i giocatori fossero quindi in grado di ripartirsi le responsabilità di partita in partita. Non si può dire che questo, nelle prime cinque giornate di campionato, non sia accaduto: la OJM ha sempre trovato un protagonista diverso, segno che gli elementi scelti dal coach e da Coldebella hanno la giusta mentalità.

Hollis ha portato i suoi ad un passo dall’impresa a Milano, Okoye è stato leggendario nel derby con Cantù, Waller ha crivellato le retine del PalaGeorge di Montichiari sfiorando una rimonta che sarebbe stata storica. Nella sfida casalinga con Pistoia, è arrivato il turno di Avramovic e Wells. Fa piacere vedere il giovane serbo – tra i migliori nella prima parte dello scorso campionato e poi finito in fondo alle rotazioni con l’arrivo di Caja – tornare ad esprimersi su questi livelli. La rimonta, dopo le incertezze del terzo quarto, è passata dalle sue mani.

I 7 punti di Avramovic – comprensivi della sua prima tripla stagionale – in apertura di quarto periodo hanno dato il via alla rimonta biancorossa, sospinta da un pubblico che ha dimostrato ancora una volta il suo attaccamento e il suo coinvolgimento. Poi, nel concitato finale punto a punto, Wells ha preso per mano la squadra, accompagnandola fino alla vittoria.

Il playmaker, che era chiamato ad una reazione dopo un inizio di campionato in chiaroscuro, ha finalmente messo in campo quella leadership che gli era stata riconosciuta in fase di scouting. Ben 14 dei suoi 23 punti totali sono arrivati nel quarto periodo, 11 dei quali consecutivamente negli ultimi tre minuti all’interno del parziale che ha ricacciato indietro Pistoia.

Ben ritrovato, dunque, ad Avramovic e benvenuto a Wells. I due giocatori che ieri, più di tutti, hanno dimostrato che Varese è squadra e che può vincere anche nella prima serata di Waller sotto la doppia cifra (9 punti con 4/11 dal campo) o quando Okoye litiga pesantemente con il ferro (3/9 al tiro). È stata la vittoria del collettivo ed è stata la serata del riscatto per due elementi che erano chiamati a dare qualcosa in più. La Openjobmetis deve proseguire con questo spirito: ogni partita è l’occasione buona affinché i giocatori dimostrino il loro valore.

Filippo Antonelli