L’Olimpia calcio, fondata nel 2002, con sede nel comune di Ponte Tresa, nel corso degli anni ha saputo diventare, con la propria attività di settore giovanile e prima squadra, un centro di rifermento nel territorio per lo svolgimento dell’attività calcistica. L’attuale fase dell’Olimpia calcio è quella di un rinnovato slancio organizzativo dell’intera attività del settore giovanile.  L’importanza attribuita al settore giovanile da parte del club biancazzurro si evidenzia dall’organigramma dove, oltre al presidente Fernando Ferraro e Vincenzo Rinaldi, quest’ultimo allenatore della prima squadra e anima del club biancazzurro, trovano specifica collocazione Alessandro Vilella, presidente del settore giovanile, il responsabile del settore giovanile Saverio Lucà, coadiuvato da Alessandro ed Emanuele Rinaldi.

Attualmente il vivaio dell’Olimpia può contare una novantina di tesserati, suddivisi per annate e squadre che vanno dai più piccoli, una quindicina di bambini nati nel 2011 e 2012 per la categoria Piccoli Amici, a una formazione di Primi calci, composta da bambini del 2009-2010, a due compagini di Pulcini, una mista e una pura 2007, a due formazioni di Esordienti, una pura 2006 e una mista, e infine a una rappresentante per la categoria Giovanissimi formata da ragazzi nati nel 2003 e 2004.

A guidarci alla conoscenza del settore giovanile biancazzurro, le parole di Saverio Lucà, il quale fin da subito ci restituisce le motivazioni di questa stagione: “Questa stagione inizia con un rinnovato assetto organizzativo, con il quale vogliamo porre le basi per la crescita e lo sviluppo del nostro vivaio. L’obiettivo della nostra società è quello di costruire un settore giovanile, con tutta la filiera delle squadre fino alla Juniores, capace di formare giocatori da poter inserire nella nostra prima squadra, in questa stagione impegnata nel campionato di Promozione”. Lucà chiarisce anche i criteri da parte dei responsabili e degli istruttori: “Da noi giocano tutti, non facciamo selezione. Le nostre ambizioni di crescere in termini numerici e qualitativi non mettono mai in secondo piano gli aspetti educativi, legati al rispetto delle regole, e al fatto che tutti i bambini e ragazzi possano divertirsi”.

Attenzione è posta nella scelta e la formazione delle persone più prossime ai ragazzi, gli istruttori: “Nel definire l’organico dei nostri istruttori abbiamo cercato di dare continuità alle figure presenti nella passata stagione, persone che, innanzitutto, rispondono a requisiti di carattere umano poi, di competenza calcistica maturata attraverso la propria esperienza sia come giocatori sia, in un secondo momento, come istruttori dei più giovani. Da questa stagione, inoltre, abbiamo organizzato un’attività di formazione interna per i nostri istruttori che prevede la frequenza mensile a un corso teorico e pratico tenuto da Daniele Tacchini, allenatore diplomato Uefa A, che ha allenato anche in realtà professionistiche come quella di Carpi”.

Alla base del progetto Olimpia, specifica Lucà, c’è anche l’importante intervento strutturale realizzato nel 2012 che ha portato alla realizzazione dell’attuale centro sportivo composto da due campi a undici in erba, un campo a sette in sintetico e due di dimensioni più piccole sempre in sintetico, gli spogliatoi e la particolarità del campo di bocce. Proprio l’elemento strutturale rappresenta uno dei prossimi importanti snodi per l’Olimpia: “Le strutture sono tassello fondamentale per poter progettare lo sviluppo e la crescita numerica e qualitativa del nostro settore giovanile. La concessione degli impianti scadrà nel 2019, e se, come ci auguriamo, verrà rinnovata, siamo pronti a operare importanti migliori quali il cambio del fondo di un campo a 11 da erba in sintetico e il riscaldamento dei capannoni presenti all’interno del centro sportivo. Centro sportivo nel quale abbiamo voluto inserire anche il campo da bocce perché una delle finalità della nostra attività è quella di essere un centro di aggregazione per l’intera comunità di Lavena Ponte Tresa. Insieme ai giovani del settore giovanile e ai ragazzi più grandi della prima squadra, nel nostro centro sportivo è possibile vedere persone più anziane che hanno trovato da noi un luogo nel quale poter venire a passare il tempo. Per noi questo radicamento all’interno della comunità è motivo di orgoglio e soddisfazione”.

Il territorio e l’ubicazione della società Olimpia rappresentano uno degli aspetti di contesto con i quali deve fare i conti l’attività biancazzurra: “E’ inutile negare che agendo in un territorio ampio e ubicato alla periferia dell’intero movimento calcistico provinciale dobbiamo confrontarci con alcuni aspetti critici. Tra questi quello più importante è l’accessibilità da parte dei ragazzi al nostro centro sportivo. Per superare questo ostacolo ci stiamo muovendo per dotarci di un pulmino con il quale arrivare nei luoghi meno serviti dal trasporto pubblico e alle situazioni non sopportate dall’accompagnamento con mezzi privati e permettere così ai ragazzi che lo desiderano di venire a giocare da noi. Proprio per gli aspetti problematici legati al territorio vorremmo riuscire a creare una rete sinergica tra le varie realtà calcistiche della zona, con le quali  fare rete e creare un circolo virtuoso che possa facilitare la pratica calcistica anche dalle nostre parti”.    

Marco Gasparotto