Varese ha saputo approfittare dei due impegni consecutivi casalinghi per ottenere due vittorie che l’hanno portata nella metà alta della classifica. Il successo su Trento in particolare è stato clamoroso per punteggio e divario visto in campo tra le due formazioni e la fiducia, per questo motivo, non può che essere ai massimi livelli a Masnago. Domenica la Openjobmetis affronterà la trasferta di Avellino. Coach Attilio Caja ha presentato così la gara:

«Penso che Milano, Venezia, Brescia e Avellino siano le squadre che si giocheranno i primissimi posti del campionato e con la partita di domenica – ha affermato l’allenatore – le abbiamo già incontrate tutte. Facendo un discorso più generale, Avellino è una squadra che mi piace molto: conosco personalmente molti dei giocatori che ci sono lì, qualcuno l’ho anche allenato e ho avuto quindi modo di apprezzare le loro qualità».

«Bisogna fare come sempre i complimenti ad Alberani e a Sacripanti: all’inizio magari ci può essere qualche difficoltà dovuta ai tanti giocatori nuovi, ma non ho dubbi – ha proseguito il coach – che Avellino arriverà anche quest’anno a giocare per grandi obiettivi. Jason Rich ha un ruolo molto importante: l’ho allenato a Cremona e già all’epoca mi ero stupito che non avesse avuto opportunità in squadre di alta fascia. Sono andato qualche volta vicino ad allenare Filloy: lui e Rich sono due giocatori vincenti».

Filloy e Rich, però, non sono gli unici due punti di forza della formazione irpina: «Avellino tira molto bene da due punti: Rich ha grandi percentuali e Dezmine Wells ha grande forza fisica – ha dichiarato il tecnico – e la usa in avvicinamento a canestro. È il reparto esterni quello su cui dobbiamo porre più attenzione perché i nostri lunghi invece possono competere coi loro. Dobbiamo tenere sotto controllo anche Thomas Scrubb che rappresenta quello che per noi è Okoye: dinamico, sempre in movimento, bravo a rimbalzo offensivo e buone percentuali da tre, anche se la sua dote principale è l’uno contro uno».

Avellino dovrà rinunciare per più di un mese al suo playmaker Bruno Fitipaldo: «Alla lunga sul doppio impegno questa assenza – ha spiegato Caja – può pesare, ma anche così Avellino ha nove giocatori effettivi. D’Ercole lo conosciamo, può tranquillamente tenere il campo. Anche senza Fitipaldo sarà una partita molto difficile».

L’assenza del playmaker può essere superata anche considerando che spesso è Leunen il playmaker occulto della squadra: «Non parlerei solo di lui: anche Rich – ha affermato il coach – ha capacità di costruzione del gioco. Tutti i giocatori della Sidigas hanno un alto quoziente d’intelligenza cestistica, Leunen ovviamente compreso. È gente navigata, fai fatica a sorprenderli perché sono tutte situazioni che hanno già vissuto».

Il general manager della Sidigas, Nicola Alberani, ha descritto Varese come una squadra tossica: «Una definizione che mi fa piacere: abbiamo buoni numeri difensivamente, concediamo poco – ha risposto Caja – agli attaccanti. Sei partite sono sufficienti per dare una prima indicazione. Per noi la difesa è una componente fondamentale fin dal primo giorno: lavoriamo costantemente per avere una difesa solida. Deve fare parte della nostra identità».

Varese, dunque, parte sfavorita ma con l’intenzione di giocarsi le sue carte: «È stata una buona settimana per noi, abbiamo mantenuto i piedi per terra nonostante le buone cose che abbiamo fatto finora. Cerchiamo di migliorare sempre – ha concluso l’allenatore – individualmente e di squadra. Andiamo ad Avellino con fiducia nel nostro sistema. Sappiamo di essere sulla giusta strada e per noi essere sulla giusta strada non vuol dire per forza vincere, ma quantomeno sapere di poter competere sempre».

Filippo Antonelli