Pianifica, prepara, allena. Se poi si mette anche a fare domande in sala stampa, allora si può proprio chiudere bottega. Sempre più padrone della scena, Ivan Javorcic chiede al fresco doppiettista  Niccolò Gucci quale sia il suo obiettivo personale. La risposta è la terza rete di giornata: “Quello che conta è la squadra”. Esame superato. In campo e fuori. Prima, il bomber di Bagno a Ripoli aveva già sbrigato l’ordinaria amministrazione: “Sto bene fisicamente ormai da un po’ di tempo. Oggi ci sono stati i gol. La prestazione però, non era mai mancata neanche le altre volte”. Polemica? Neppure l’ombra. Ma (evidentemente), qualche i necessitava di puntino. “I gol sono venuti da situazioni preparate in settimana. Fuga in testa alla classifica? Ne riparliamo più avanti”.                           

CA60120C-6072-4C28-AA74-0D73DEA11331Tornando allo spalatino (questa volta dall’altra parte di microfoni e taccuini), la sensazione è quella di voler (opportunamente) diluire un clima vagamente melenso: “Abbiamo fatto forse il miglior primo tempo della stagione non concedendo nulla. Ma non abbiamo chiuso la partita. Ottimo lavoro ma abbiamo un po’ rischiato. Su questo dobbiamo migliorare. Se vogliamo darci obiettivi più alti”. Spazio prima al contesto tattico e poi ai singoli: “Ci sono state 3/4 partite in una. Come spesso accade. Colombo? Ricky ha grande intelligenza calcistica. E lo dico anche per quando è stato un po’ criticato. Pettarin? Ha un’intelligenza superiore. Se possiamo variare tanti assetti tattici è anche per la sua duttilità. Le Noci? Ha avuto un problema al tendine. Non l’abbiamo voluto rischiare. Gazo? E’ un ragazzo particolare. Non dovrebbe avere nulla di grave. Mi ha già chiesto se può allenarsi martedì…”.

Chi avrebbe preferito un diverso ritorno da ex a Busto è certamente Giovanni Cusatis. Amarezza? Non più del necessario. “E’ sempre piacevole ritornare qua. Abbiamo incontrato una squadra ottima, duttile, ben allenata e con idee. Me l’aspettavo così, con il vertice basso rovesciato”. La geometria non è certo un reato ma quello del mismatch tra regista avversario e (più o meno) falso trequartista è davvero il tormentone della stagione biancoblu. Ancora il tecnico granata: “Abbiamo subito la seconda rete nel nostro momento migliore. Possibile rigore su Lattarulo? Non voglio alibi. Pensando al campionato, il Rezzato ha più individualità, ma la Pro Patria è messa meglio, ha più idee ed è più compatta”. L’analisi del presente è solo apparentemente lapalissiana: “Se siamo in questa posizione è perché abbiamo qualche problema”. La classifica non mente mai. Né in testa, né tantomeno in coda.    

Giovanni Castiglioni

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